Ecco una mini guida per chi decide di investire in Titoli di Stato
I Titoli di Stato sono obbligazioni che vengono emesse regolarmente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per finanziare lo Stato, contribuire al fabbisogno del nostro Paese, e rappresentano una forma di investimento per i cittadini che vogliono impiegare il proprio risparmio. Sono garantiti dallo Stato Italiano e, quindi, non sono soggetti al rischio di insolvenza.
Ricordiamo che l’obbligazione è un titolo che conferisce all’investitore che lo compra il diritto a ricevere, alla scadenza definita nel titolo, il rimborso della somma versata e una remunerazione a titolo di interesse (chiamata cedola).
Si possono acquistare i titoli in asta, vale a dire nel momento in cui lo Stato li immette per la prima volta sul mercato – il cosiddetto mercato primario – oppure comprarli successivamente, sul mercato secondario, dove sono quotidianamente scambiati. In entrambi i casi è necessario rivolgersi alla banca o intermediario finanziario abilitato presso cui si detiene il conto.
Acquistandoli in asta si ha il vantaggio di non pagare commissioni, mentre sul mercato secondario si comprano i titoli già in circolazione. In questo caso le banche e gli altri intermediari finanziari sono liberi di applicare commissioni, che devono essere però chiaramente indicate e possono comunque essere negoziate dai risparmiatori.
Esistono diverse tipologie di Titoli di Stato, ognuna con specifici termini di scadenza, tassi di rendimento e modalità di pagamento degli interessi.
I Bot – Buoni Ordinari Del Tesoro sono titoli a breve termine, ossia con durata non superiore a un anno, privi di cedole, il cui rendimento è determinato dalla differenza tra il valore nominale (o il prezzo di vendita) ed il prezzo di emissione (o il prezzo di acquisto).
I Ctz – Certificati del Tesoro Zero Coupon sono titoli a 24 mesi, privi di cedole. Anche per questi titoli il rendimento è dato dalla differenza tra il prezzo di rimborso e quello di emissione.
I Certificati di Credito del Tesoro (CCTeu) sono titoli a medio-lungo termine a tasso variabile, di durata pari a 7 anni, con cedole indicizzate al tasso Euribor (calcolato facendo una media dei tassi che le principali banche europee applicano negli scambi di liquidità tra loro).I Buoni del Tesoro Poliennali sono titoli caratterizzati da cedole fisse semestrali che offrono la possibilità di scegliere tra diverse durate dall’emissione: 3, 5, 7, 10, 15, 20, 30 e fino ai 50 anni. Tramite il pagamento di cedole, permettono di avere un reddito costante nell’arco della loro vita. I Btp, come tutti i titoli emessi da uno Stato, sono considerati in generale più sicuri di quelli emessi da società private. Se rivenduti alla scadenza, garantiscono al risparmiatore il rimborso di quanto investito, più ovviamente il pagamento degli interessi. Ma come tutti i titoli negoziabili, sono soggetti ad oscillazione di prezzo e quindi al rischio di mercato. Se i tassi scendono, il prezzo dei Btp aumenta, se i tassi aumentano, diminuisce il prezzo. Il rischio di oscillazione del prezzo è minore quanto più è breve il termine di scadenza del titolo e quanto più la sua remunerazione varia in funzione dell’andamento dei tassi di interesse, come per esempio accade per i Btp a cedola fissa.