Il giornalista aveva 84 anni. Domani alle 10.30 la camera ardente in Campidoglio, lunedì i funerali nella Chiesa degli Artisti
Shock nel mondo della televisione e del giornalismo italiano: Maurizio Costanzo è morto all’età di 84 anni a Roma, dov’era nato il 28 agosto del 1938. La camera ardente per dare l’ultimo saluto pubblico all’autore, sceneggiatore, giornalista e conduttore si terrà sabato 25 febbraio alle 10.30 presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio. I funerali si terranno lunedì 27 febbraio alle 15 presso la Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo.
Nelle prossime ore si attendono comunicazioni sulle modifiche della programmazione Mediaset, che ha già annunciato che oggi Uomini e Donne non andrà in onda.
La carriera di un innovatore irripetibile
Fin dall’inizio della sua carriera, avviata appena 18enne, Costanzo si distingue per ambizione e talento: esordisce come cronista per il quotidiano romano Paese Sera, per poi entrare nel Corriere Mercantile di Genova. Nei primi anni della sua esperienza collabora già con Tv Sorrisi e Canzoni e diventa caporedattore della sezione romana di Grazia.
Negli anni sperimenta tutti i linguaggi della comunicazione massmediatica, lavorando come autore radiofonico, scrivendo canzoni (è coautore del testo di Se telefonando, musicata da Ennio Morricone e cantata da Mina) e ideando personaggi televisivi e teatrali. Fra tutti ricordiamo Fracchia, il personaggio di Paolo Villaggio che fu scoperto proprio da Costanzo, e la collaborazione con Luciano De Crescenzo che grazie al giornalista trova la fama.
Negli anni ’70 domina l’ascesa dei talk show nella televisione italiana: Bontà loro, Acquario, Grand’Italia e Fascination, prima di presentare al pubblico il celeberrimo Maurizio Costanzo Show, in onda dal 1982 con qualche piccola interruzione.
La sua vita fu segnata anche dalla lotta alla mafia che, per punirlo della sua amicizia con il giudice Giovanni Falcone e del suo impegno pubblico contro la criminalità organizzata, il 14 maggio del 1993 gli ordisce un attentato. Quel giorno Costanzo è di ritorno dal Teatro Parioli dove registrava il suo Show quanto una Fiat Uno imbottita di 90 kg di tritolo esplode in via Ruggero Fauro. Fu solo un ritardo nello scoppio del detonatore, insieme a un muretto che fece da scudo, a salvare la vita a Costanzo e a Maria De Filippi che viaggiava in auto con lui. Nessuno rimase ucciso ma da allora il giornalista aveva vissuto sotto scorta.
Costanzo era sposato dal 1995 con Maria De Filippi. Era stato l’allora sindaco della Capitale Francesco Rutelli a celebrare il matrimonio con rito civile nel Comune di Roma. La coppia aveva preso in affido e poi adottato un bambino. Insieme a De Filippi Costanzo aveva fondato la Fascino PGT, società di produzione dei programmi della coppia.
Dalla politica al giornalismo alla tv: il cordoglio unanime per Maurizio Costanzo
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso “il suo cordoglio per la scomparsa di Maurizio Costanzo, giornalista, autore e sceneggiatore, che ha contribuito grandemente al rinnovamento dei generi televisivi, ideando nuovi format e nuovi linguaggi. Volto noto e familiare del piccolo schermo non esitò a schierarsi con coraggio contro la criminalità mafiosa, che reagì rabbiosamente organizzando un attentato contro di lui”. Lo riporta una nota del Quirinale.
L’amico e collega Pippo Baudo è tra i primi a commentare la “notizia dolorosissima” e salutare Maurizio Costanzo: «è stato importantissimo. Ha inventato un nuovo modo di fare televisione, ha scoperto tanti personaggi, è stato un uomo tuttofare. È un uomo che ha vissuto anche pericolosamente, ha subito diversi attentati…un uomo completo».
Fra i primi a commentare la dipartita dell’autore anche Vittorio Sgarbi: «Maurizio Costanzo non è morto, perché muore chi non lascia eredità di affetti, e lui l’eredità di affetti l’ha lasciata. Ha creato un modello di format televisivo senza precedenti. Quello che lui ha inventato molti anni fa, partendo da giornalista quale è sempre stato, è diventato poi show, spettacolo, teatro, musica, canzoni – commenta all’Adnkronos il sottosegretario alla Cultura. – Lui ha fatto una grande tradizione popolare che era telegiornale, Sanremo, teatro, cinema. Ha inventato un concept che racconta la realtà come un telegiornale ma la apre a servizio del mondo, con degli ospiti che ogni sera sono chiamati a raccontare la loro storia individuale».
«Dire chi era Maurizio era scontato ma io voglio dire che ho perso un grande amico uno dei punti di riferimento della mia vita. Un amico col quale ci confidavamo continuamente, uno dei pilastri della mia vita»: così Mara Venier.
«Non se l’aspettava nessuno – sono le parole di Roberto D’Agostino. – Ho frequentato per tanto tempo il palco del ‘Costanzo Show’ in un periodo in cui di svalvolati c’eravamo solo io e Sgarbi. Uno dei più grandi personaggi capaci di tirare fuori qualsiasi cosa da chiunque. Un grande, con l’aspetto disincantato, sogghignante e ammiccante con lo spettatore. Davvero imbattibile».
«Un amico, una persona bellissima, corretta, onesta. Ci ho scritto tante cose insieme. Ci ho passato momenti belli, intensi, profondi, come era lui» afferma Alex Britti.
«Una persona molto intelligente, arguta, complessa. Io devo tutto a lui. Il suo ‘Uno contro tutti’ resterà indelebile. Un uomo con una spiccata capacità seduttiva, narcisista, affascinante. Ha inventato una tv che resterà la prima e unica irripetibile» dice ancora Alba Parietti.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/FABIO FRUSTACI