Il Senato approva la risoluzione sullo scostamento e sul Def, la Camera invece lo respinge . Confermati i saldi
Differenti i risultati legati allo scostamento di bilancio arrivati dalla Camera e dal Senato.
L’aula del Senato ha approvato la risoluzione sul Def proposta dai gruppi di maggioranza (FdI, FI, Lega e Civici d’Italia). L’ok è arrivato con 110 sì, 59 no e 4 astensioni. Inoltre, con 115 sì, 29 no e 29 astenuti, è passata anche la risoluzione sullo scostamento di bilancio per cui era richiesto il voto a maggioranza assoluta dei componenti.
L’aula della Camera, invece, ha respinto lo scostamento di bilancio per 3,4 miliardi nel 2023 e 4,5 miliardi nel 2024.
195 voti favorevoli, 19 contrari e 105 astenuti, ma non essendo stata raggiunta la maggioranza assoluta, il testo è stato respinto. Per l’approvazione sono mancati sei voti. Il mancato via libera allo scostamento di bilancio non consente di votare le risoluzioni sul Def.
Alla votazione erano assenti 25 esponenti della maggioranza. Secondo i tabulati, citati da TgCom24, il gruppo con più assenti è stato quello della Lega (11), seguito da Forza Italia (9) e Fratelli d’Italia (cinque).
Nuovo voto in Senato venerdì 28 aprile alle 14
È stato convocato un Consiglio dei Ministri lampo alle 18:30, terminato intorno alle 19. Il Cdm, su proposta del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ha approvato una nuova Relazione al Parlamento ai sensi dell’art. 6 della legge 24 dicembre 2012, n. 243. Lo hanno riferito fonti di Palazzo Chigi. Nella nuova Relazione vengono ribadite le finalità di sostegno al lavoro e alle famiglie, che saranno il centro del Cdm convocato il 1 maggio. Confermati i saldi di finanza pubblica già riportati dal Def.
Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha comunicato che l’Aula è stata convocata venerdì 28 aprile alle 14. Si inizierà con le dichiarazioni di voto in diretta televisiva, poi si passerà al voto del Def e dello scostamento. Prima potrebbero essere convocate le commissioni.
«Non essendo stata raggiunta la maggioranza assoluta al Def alla Camera – ha spiegato La Russa – il governo ha ritenuto opportuno riconvocarsi per riformulare la relazione sullo scostamento. Benché si sia regolarmente votato, anche il Senato dovrà rivotare sulla nuova relazione e quindi su una nuova risoluzione».
Meloni: “brutto scivolone ma non segnale politico”
Secondo la premier Giorgia Meloni “è stato un brutto scivolone” ma non “un segnale politico“. Si è fatta “una brutta
figura“, ha dichiarato la presidente del Consiglio, è stato però un “eccesso di sicurezza”. «Penso che tutti vadano richiamati a loro responsabilità – ha affermato Meloni – Ognuno ha la propria responsabilità. Credo che si debba fare una valutazione ulteriore, e concentrare l’attenzione sui parlamentari in missione, su chi ha un doppio incarico».
M5S: “Meloni vada subito al Colle”
Arrivano le critiche delle opposizioni.
«Siete degli incapaci: dite ai percettori di reddito di cittadinanza di andare a lavorare. Ma veniteci voi a lavorare. Il presidente Meloni vada subito al Quirinale a farsi guidare. State creando una instabilità finanziaria che non possiamo permetterci» ha dichiarato nell’Aula della Camera Francesco Silvestri del Movimento 5 Stelle.
Schlein: “siamo al dilettantismo, il problema è che lo paga l’Italia”
«Delle due l’una: o siamo di fronte a un episodio di imperdonabile sciatteria o alla prova conclamata delle divisioni della maggioranza. In entrambi i casi si dimostra la totale inadeguatezza di questo Governo e di questa maggioranza, che dovranno risponderne davanti al Paese – ha dichiarato la segretaria del Pd Elly Schlein – Sono andati sotto per mancanza dei voti necessari sullo scostamento di bilancio, ovvero una decisione fondamentale che impatta sui conti pubblici e quindi sulle famiglie e sulle imprese. Siamo al dilettantismo, il problema è che lo pagano l’Italia e la sua credibilità».
Pd: “maggioranza fallisce l’atto più importante”
«Siamo oltre l’immaginazione, una maggioranza con questi numeri che sull’atto politico più importante fallisce miseramente – ha affermato la capogruppo Pd alla Camera Chiara Braga – Al primo banco di prova hanno fallito».
Giorgetti: “non c’è problema politico”
«Nessun problema politico, è che i deputati o non sanno o non si rendono conto» ha affermato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti uscendo dall’aula della Camera.
Sangiuliano: “nessun scivolone”
«Non c’è stato nessuno scivolone. Scivolone vorrebbe dire scivolare, ma non c’è stato nessuno scivolone» ha affermato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
di: Alice GEMMA
aggiornamenti di: Francesca LASI
FOTO: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI