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Lo speaker McCarthy si è detto disponibile a un accordo. 8 milioni di posti di lavoro a rischio, oltre allo spettro della recessione

È caccia al compromesso negli Stati Uniti dove il presidente Biden ha le ore contate per trovare un accordo con la Camera. Nonostante le posizioni siano “ancora molto lontane“, un possibile salvagente arriva dallo speaker Kevin McCarthy che ha parlato di un “accordo possibile entro la fine della settimana“. In cambio, i dem avrebbero assicurato “protezione” allo speaker che, cedendo ad un compromesso, potrebbe finire nel mirino del suo partito, i Repubblicani. Biden, comunque, si è detto “ottimista” sulla possibilità di siglare un accordo “bipartisan” e “responsabile“.

Condizione non sufficiente ma necessaria è che “tutte le parti negozino in buona fede e ammattono che nessuno può ottenere tutto quello che vuole“. Proseguono dunque gli incontri alla Casa Bianca dove McCarthy ha nominato “un paio di persone per trattare direttamente con la mia squadra“.

Nonostante l’ottimismo, Biden ha ridotto la sua agenda: il presidente avrebbe dovuto intraprendere un viaggio in Asia, a partire dal G7 in programma in Giappone per poi dirigersi in Papua Nuova Guinea e Australia. Il presidente ha confermato che dopo il summit a Hiroshima con gli altri Grandi del Pianeta rientrerà negli Stati Uniti, saltando quindi le ultime due tappe del viaggio.

«Se l’America facesse default, quasi 8 milioni di americani perderebbero il loro posto di lavoro e gli Usa scivolerebbero in recessione. Non è un’opzione» ha scritto su Twitter il presidente Usa Biden in volo verso il Giappone.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/EPA/Sarah Silbiger