sunak zelensky

Prende il via anche il viaggio diplomatico del rappresentante di Pechino Li Hui

Roma, Berlino, Parigi, Londra: il tour europeo di Zelensky non ha risparmiato tappe nel Vecchio continente. Lo scopo è quello di “rafforzare la difesa dell’Ucraina e sostenere i nostri progressi con la Nato” come ha spiegato ancora una volta il capo dell’Ufficio del presidente ucraino Andriy Yermak. Oggi il leader ucraino incontrerà il premier britannico Rishi Sunak.

Il premier ha lanciato un appello agli alleati occidentali per il sostegno militare all’Ucraina. Sunak ha parlato di un “momento cruciale” a Kiev, riferendosi alla controffensiva ucraina. Il presidente ucraino ha postato un messaggio su Telegram pubblicando una sua foto con Sunak con scritto “felice di incontrare di nuovo il primo ministro del Regno Unito Rishi Sunak. Continuiamo il nostro lavoro per la vittoria dell’Ucraina“. Al termine dei colloqui con il premier Sunak Zeelnsky ha spiegato che il Regno Unito sta lavorando alla creazione di “una coalizione per i jet” da guerra da inviare a Kiev e ha annunciato che “nel prossimo futuro sentirete alcune decisioni molto importanti, ma dobbiamo lavorarci ancora un po’“.

Stoltenberg: 2% del Pil per la Difesa subito per gli alleati

Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha annunciato che gli alleati dell’Alleanza atlantica “devono subito arrivare alla soglia minima del 2% del Pil per le spese nella Difesa, senza aspettare un decennio“. Il segretario ha inoltre annunciato che sul tema i negoziati tra i membri della nato “sono in corso” e che si sta a loro trovare la quadra “sul testo finale“.

La decisione sui nuovi parametri di spesa verrà discussa al summit di Vilnius.

Michel: dalla Commissione importante documento a ottobre

Il presidente del Consiglio dell’Unione europea Charles Michel in merito all’apertura dei negoziati per l’adesione dell’Ucraina ha annunciato che “la Commissione varerà un rapporto a ottobre e sarà un importante documento, poi inserirò il punto in agenda entro fine anno“.

Michel ha inoltre assicurato che gli Stati membri decideranno sulla base della relazione della Commissione e “dei progressi” fatti da Kiev.

Anche Pechino al lavoro con la diplomazia

Nel frattempo la diplomazia accelera anche dal versante orientale. Oggi inizia la missione in Europa di Li Hui, rappresentante speciale della Cina per gli affari eurasiatici ed ex ambasciatore in Russia. Il diplomatico si recherà prima a Kiev e poi a Mosca, lavorando nella direzione di una “soluzione politica” per il conflitto. Fra le tappe del suo viaggio anche Polonia, Francia e Germania.

La Cina, precisa Pechino, “ha sempre mantenuto una posizione obiettiva e imparziale, promuovendo attivamente colloqui di pace” e si dice “disposta a continuare a svolgere un ruolo costruttivo per raggiungere un maggiore consenso internazionale sul cessate il fuoco, sulla fine della guerra, sull’apertura di colloqui di pace e per evitare l’escalation della situazione“.

Tajani: se salta accordo del grano rischio boom migratorio

Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha parlato dei rischi del possibile salto dell’accordo del grano. Tajani ha spiegato che “ne va della vita di milioni di persone in povertà. Ne nascerebbe una crisi nei Paesi dell’Africa centrale e subsahariana che, insieme alla guerra in Sudan, rischia di attivare una pericolosissima spirale sul fronte migratorio“. Intervistato dal Il Messaggero il titolare della Farnesina ha aggiunto che “per questo ho ribadito all’Onu che l’accordo per un corridoio nel Mar Nero deve restare in vita. Abbiamo informato anche Zelensky che, insieme a Zaporizhzhia, questa è una delle nostre principali preoccupazioni. Confidiamo nella mediazione indipendente della Turchia“. Per quanto riguarda i rapporti con la Tunisia Tajani ha aggiunto che “continueremo a fare di tutto per sostenerla sul piano economico e invitiamo i partner europei a guardare la crisi con ‘occhiali africani’. Non si possono condizionare le riforme di Saied ai finanziamenti, devono andare di pari passo. L’Italia ha già dato 10 milioni di euro e altri 100 sono in arrivo“.

Secondo il ministro per frenare l’escalation migratoria “deve intervenire l’Ue. Siamo in una congiuntura senza precedenti con la sovrapposizione di più scenari di crisi. Serve un Piano Marshall europeo contro il cambiamento climatico. L’Italia farà la sua parte con il Piano Mattei“. Mentre in merito alla Via della Seta il ministro ha spiegato che “stiamo riflettendo se rinnovare il memorandum. La Cina è un nostro competitor. Vogliamo buoni rapporti ma le regole devono essere uguali per tutti“.

In merito alle strategie per evitare di essere “vulnerabili alla coercizione” di altre potenze mondiali come la Cina, Von der Leyen ha dichiarato: «abbiamo varato un provvedimento sulle materie prime critiche e stiamo pensando a come rafforzare il nostri strumentario sugli investimenti verso altri Paesi. Il Giappone ha fatto della sicurezza economica un tema centrale e la Commissione ha intenzione di adottare una strategia a riguardo a giugno».

Comandante esercito sudafricano in visita a Mosca

Le agenzia di stampa russe hanno riportato la notizia della visita ufficiale a Mosca del comandante delle forze terrestri dell’esercito sudafricano.

Secondo i media russi il tenente generale Lawrence Mbatha e la sua delegazione hanno discusso con i colleghi russi “questioni di cooperazione militare” per “aumentare la prontezza di combattimento delle forze armate di entrambi i Paesi“.

Yurash nega la crisi fra Kiev e il Vaticano

Intanto sulle colonne del Corriere della Sera l’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede Andrij Yurash ha parlato del colloquio fra Zelensky e il Papa definendolo “franco e fruttuoso“. Quanto trapelato finora sarebbe una “falsa impressione” derivante dal fatto che “prima dell’incontro le due parti non hanno chiarito le loro rispettive precondizioni, ma in realtà è stato ricco per entrambi“.

«Noi chiediamo che qualsiasi proposta tenga ben presente la situazione sul terreno, oltre alle proposte ucraine e ai principi del diritto internazionale. E non c’è dubbio che la legge internazionale riconosca il diritto alla nostra indipendenza e integrità. Se la mediazione vaticana include i punti del piano di pace ucraino, certo sarà molto bene accetta. Non c’è scontro, non abbiamo dubbi sul fatto che la Santa Sede possa decidere di cooperare anche soltanto con alcuni dei dieci punti che compongono il nostro piano» ribadisce il diplomatico, negando fermamente ogni voce di crisi con il Vaticano.

Dal fronte

Secondo quanto riporta Andrii Chernyak, un rappresentante della direzione centrale del ministero della Difesa, alla RBC-Ucraina l’intelligence di Kiev non avrebbe registrato “il ritiro delle truppe russe dalle aree temporaneamente catturate delle regioni di Kherson e Zaporizhzhia, gli invasori vi hanno concentrato 152mila persone e si stanno preparando alla difesa” e “c’è un certo movimento: portano via qualcosa, evacuano cercano di rubare, ma non vediamo un vero ritiro di unità di combattenti“. Inoltre secondo Chernyak le truppe russe si starebbero “preparando alla difesa, rafforzando le fortificazioni esistenti e costruendone di nuove“.

L’amministrazione filorussa segnala invece un pesante bombardamento da parte ucraina nella cittadina di Tokmak, nella regione di Zaporizhzhia. Lo riporta la Tass annunciato che l’attacco avrebbe causato vittime tra i civili. Mentre in Ucraina quattro persone sono morte a seguito di un attacco a un ospedale ad Avdiivka nella regione di Donetsk.

Missili russi hanno colpito un ospedale nel Donbass. Ci sono quattro morti.

di: Marianna MANCINI

aggiornamento: Flavia DELL’ERTOLE

FOTO: ANSA/TWITTER RISHI SUNAK