POLIZIA MILANO

La donna ha raccontato a La Repubblica di essere molto impaurita e ha specificato di non essersi spogliata

«È la polizia, poteva anche ammazzarmi». Parla Bruna, la donna transgender picchiata con manganelli dalla polizia a Milano. In un’intervista rilasciata Ilaria Carra e pubblicata su la Repubblica, la donna ha dichiarato: «Sono molto impaurita, ieri sera ero stanchissima mi bruciavano gli occhi e avevo male alla testa e al fianco dove ho preso le botte».

«Mi hanno picchiata, non lo so perché. “Volevano picchiarmi, cosa ho pensato… Niente, è la polizia, no? Io sono trans, straniera, non abbiamo protettori – ha affermato la donna – Volevano arrestarmi ma prima di arrestarmi mi hanno riempita di botte, peperoncino in faccia… Di tutto».

«No, no, no, non mi ero spogliata, avevo gli stessi vestiti che ho ora, ero vestita – ha precisato Bruna, nome con cui la conoscono nel quartiere – Ha discusso con me un ragazzo peruviano, stava urlando, erano tipo le 9 del mattino e passavano le persone e qualcuno ha chiamato i vigili, che sono arrivati e sono venuti da me. Mi hanno chiesto un documento, siccome non lo ho, ho detto ti do la fotocopia, però hanno detto che non valeva e che dovevo accompagnarli nell’ufficio di polizia».

La donna racconta, poi, di essersi innervosita perché gli agenti non avrebbero fermato altre persone coinvolte nella presunta lite. «Mi è venuta la rabbia, mi innervosisco, mi è venuta la furia nella testa – ha proseguito– Ho iniziato a sbattere la testa, da lì loro si sono arrabbiati, dicevano basta, basta, io dicevo perché prendete solo me. Non ho fatto niente per meritarmi quelle botte. Solo la signora, una donna, poliziotta, lei è stata bravissima. Non mi hanno picchiata perché ho provocato, ma perché lo volevano».

.«Avevo paura che mi picchiassero ancora, anche al Trotter e in macchina mi hanno strattonata tutta. Mi sono nascosta dietro a un’aiuola ma mi hanno trovata. Chiedevo di non picchiarmi» ha affermato.

La donna ha sporto denuncia: se non lo avesse fatto – dato che in base alla riforma Cartabia si tratta di un reato perseguibile con querela di parte – la procura avrebbe potuto chiudere l’indagine dichiarando l’improcedibilità.

Sala: procedimento disciplinare per agenti

Il Comune di Milano avvierà un procedimento disciplinare per gli agenti della polizia locale che hanno preso a manganellate una donna transessuale. Lo ha affermato il sindaco Giuseppe Sala in una nota. “Ritengo sia doveroso a questo punto l’avvio del procedimento disciplinare di pertinenza dell’amministrazione comunale, in attesa che l’autorità giudiziaria completi valutazioni più approfondite e intervenga con i provvedimenti di sua competenza”.

Tre dei vigili sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di lesioni aggravate (anche dall’abuso della pubblica funzione).

di: Francesca LASI

FOTO: ANSA PAOLO SALMOIRAGO