Gli Stati Uniti lo accusano di essere uno dei leader del cartello di Sinaloa
Gli Stati Uniti hanno chiesto nuovamente l’estradizione di Ovidio Guzman, il figlio di “El Chapo”.
Guzman è stato arrestato agli inizi di gennaio in un blitz che è costato la vita di 10 militari.
Secondo gli Usa l’uomo, conosciuto come “El Raton”, è uno dei leader del cartello di Sinaloa: avrebbe ereditato il ruolo dal padre che ora è in galera e sarebbe una figura chiave del narcotraffico americano.
El Raton era stato arrestato già nel 2019 dalle forze di sicurezza messicane, ma era stato rilasciato rapidamente per porre fine alla violenta rivolta della banda di narcotrafficanti che faceva capo a lui. Le rappresaglie sono una spina nel fianco per il Governo messicano: dopo quest’ultimo arresto le autorità dello Stato di Sinaloa hanno sospeso le attività della pubblica amministrazione e hanno chiesto alla popolazione di non uscire da casa.
Al momento Guzman gode di una sospensione giudiziaria che impedisce la sua consegna alle autorità statunitensi. Il giudice che ha accolto l’appello ha dato però tempo fino al cinque marzo a Washington per presentare la richiesta di estradizione che è già stata depositata.
Il Governo Usa accusa Ovidio Guzman di aver cospirato per esportare cocaina, metanfetamine e marijuana negli Stati Uniti. Il Messico, da parte sua, lo accusa di reati contro la salute e detenzione di armi da fuoco. Gli States avevano offerto una ricompensa di cinque milioni di dollari a chiunque fornisse informazioni che potessero portare all’arresto di El Raton.
di: Micaela FERRARO
FOTO: EPA/Juan Carlos Cruz