Automatizzare per rivedere i processi ed efficientarli, arricchendoli e innovandoli: l’esempio dall’Austria all’Italia e in tutto il mondo
Ogni fase della value chain di un business richiede attenzione, cura e innovazione: così opera Knapp Italia, filiale di una multinazionale che da 70 anni porta l’automazione in ogni angolo del mondo. Ce ne parla il CEO Ing. Stefano Novaresi.
Knapp ha alle sue spalle oltre 70 anni di storia. Come si è evoluta?
«Knapp nasce nel 1952 per opera dell’Ing. Günter Knapp, porta quindi il nome della famiglia che ancora oggi ha in mano le redini dell’azienda. Nel tempo ha attraversato diverse tappe, di pari passo con l’avanzare dell’informatica che ha permesso di realizzare sistemi automatizzati altamente innovativi di gestione e preparazione degli ordini, inizialmente in particolare nel settore della distribuzione farmaceutica. Il business delle farmacie, infatti, è stato tra i primi ad avere un collegamento telematico con i distributori, già dagli anni 80, e ha anticipato un tipo di logistica just-in time che oggi definiremmo e-commerce. Negli anni 80 Knapp ha vissuto un periodo di forte espansione e da una prima fase sperimentale localizzata in Austria ha raggiunto numerosi Paesi fino a contare oltre 7.200 dipendenti in 60 filiali nel mondo e un fatturato, nel 2022, di due miliardi di euro. La filiale italiana è stata una delle prime filiali estere, aperta nel 1995. Oggi Knapp è una realtà esperta nella value chain e la sua mission è risolvere tutte le problematiche di accesso a nuovi mercati e nuovi modelli di business: da sistema di efficientamento dei processi, oggi l’automazione è sempre più un abilitatore di strategia».
Con quali caratteristiche e servizi vi distinguete sul mercato?
«Knapp vanta una profonda conoscenza delle diverse value chain. La realizzazione di oltre 3.000 impianti in tutto il mondo, attivi in svariati settori, molto grandi o di dimensioni più ridotte ma non necessariamente meno complessi, ha infatti permesso di sviluppare un portfolio di servizi veramente ampio, supportato da un’assistenza completa. Si va dalla parte software al funzionamento e alle soluzioni operative che consentono di realizzare un sistema automatico. I nostri impianti, inoltre, sono tutti collegati a un cloud che rende possibile, ad esempio nel caso di robot adibiti al prelievo, un processo di apprendimento collettivo e continuo. Quando il robot si trova di fronte a una situazione sconosciuta si innesca un processo di tentativi di risoluzione in cui esso stesso autogenera righe di codice che possono essere condivise agli altri robot, in grado da quel momento in poi di rispondere a quella specifica situazione».
L’automazione, ci spiega l’Ing. Novaresi, è al giorno d’oggi un elemento strategico che Knapp analizza insieme al proprio cliente all’interno della sua value chain. Nell’attuale contesto mondiale economico è fondamentale gestire i processi produttivi e logistici, nonché analizzarli e ripensarli per eliminare tutte le fasi prive di valore aggiunto. L’automazione offre proprio l’opportunità di rivedere in maniera critica i processi nel loro complesso e ridisegnare un nuovo processo arricchito dall’intelligenza e dall’esperienza umana.
In questo scenario, qual è il ruolo di Knapp Italia?
«Knapp Italia sta vivendo un momento di espansione in nuovi settori oltre quello dell’Healthcare in cui è già molto affermata. Dal mio ingresso si sono sviluppati due processi molto importanti. Innanzitutto c’è stata una revisione organizzativa, quindi un ripensamento del team e la costruzione di una struttura più organizzata del gruppo del lavoro. Inoltre stiamo lavorando moltissimo sulla comunicazione esterna per far conoscere la filiale italiana al di fuori dell’ambito farmaceutico, sottolineando la nostra capacità di soddisfare le esigenze di svariati settori. A tal proposito stiamo realizzando un grande centro distributivo per un noto brand fashion che sarà il più grande centro distributivo in Europa».
Il lavoro di Knapp con la value chain non si ferma qui: con 90 milioni investiti ogni anno in ricerca e sviluppo, infatti, è possibile affermare che questa realtà cambierà il futuro dell’automazione come oggi sta già cambiando il suo presente.