L’operazione delle forze dell’ordine puntava a catturare il narcotrafficante Rotela

Scene da guerriglia urbana in Paraguay nel carcere di Tacumbù, dove un’operazione degli agenti per spostare un detenuto si è trasformata in una carneficina. 11 vittime fra i detenuti e due agenti colpiti, uno deceduto e uno in terapia intensiva. Non si trattava infatti di un detenuto qualunque, ma del narcotrafficante Armando Javier Rotela, leader dell’omonimo clan.

Rotela infatti viveva in una sezione del penitenziario nota come “la giungla”. Qui trascorreva la sua detenzione in stato di semi-normalità, affianco alla moglie incinta e gestendo un minimarket. Dopo quasi quattro ore, Rotela è stato infine catturato dagli agenti.

L’operazione, un maxi blitz a sorpresa che ha coinvolto oltre 110 militari e 1200 agenti di polizia, mirava proprio a riprendere il pieno controllo della legalità nel penitenziario.

Nello stesso carcere si contano diverse rivolte di detenuti; l’ultima volta, in ottobre, un gruppo di detenuti di Tacumbù aveva preso in ostaggio 22 agenti di polizia penitenziaria per negoziare privilegi.

di: Marianna MANCINI

FOTO: EPA/Nathalia Aguilar