Tensioni per lo scontro tra drone statunitense e jet russo. Colloquio telefonico tra il segretario della Difesa Usa Austin e il ministro russo Shoigu. Assad riconosce nuovi confini Russia
«Vediamo tendenze positive nell’economia russa, e ci aspettiamo una notevole crescita del Pil nel secondo trimestre dell’anno rispetto al 2022», ha detto Putin.
Lo ha riferito la Tass, mentre gli Stati dell’Eurozona provano a convincere tutti che sta per arrivare un collasso dell’economia russa, ma al momento la loro inflazione è più alta.
Scontro tra jet russo e drone Usa
Tensione tra Stati Uniti e Russia dopo lo scontro tra un jet russo e un drone statunitense.
Secondo quanto riporta la Cnn, le forze russe hanno raggiunto il luogo dell’incidente tra il jet e il drone statunitense nel mar Nero. La marina russa ha diverse navi nel Mar Nero, come denunciato da Kiev, e questo ha messo Mosca in una posizione vantaggiosa per tentare di recuperare il drone Usa dopo la collisione con i caccia russi. Il drone è caduto in acque internazionali a circa 70 miglia a sud-ovest della Crimea, ha detto uno dei funzionari citati dalla Cnn.
Il comando europeo delle forze armate statunitensi ha rilasciato il video dell’impatto, che descrive i momenti critici dell’incontro a mezz’aria, che secondo il Pentagono è durato 30-40 minuti.
Nelle immagini si vede un caccia russo Sukhoi SU-27 che si avvicina. Mentre si avvicina, riferisce Cnn citata da ANSA, il caccia russo scarica carburante mentre intercetta il drone statunitense. In un’altra parte del filmato, il jet russo fa un altro sorpasso. Mentre si avvicina, scarica di nuovo carburante. Il video si interrompe quando il jet da combattimento russo si scontra con l’MQ-9 Reaper, danneggiando l’elica e costringendo gli Stati Uniti ad abbattere il drone nel Mar Nero.
Quando la telecamera torna online nel filmato, la vista viene nuovamente puntata all’indietro e l’elica viene mostrata danneggiata dalla collisione. Con l’elica danneggiata, gli operatori dei droni hanno effettivamente pilotato l’aereo come un aliante mentre scendeva sul Mar Nero.
La Russia ha negato che si sia verificata una collisione.
Polonia: “smantellata rete spionaggio russo”
Intanto il ministro della Difesa polacco ha dichiarato che Varsavia ha “smantellato una rete di spionaggio russo”.
Austin e Shoigu a colloquio
Il segretario della Difesa statunitense Lloyd Austin, ha avuto un colloquio telefonico con il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu. Lo ha riferito il ministero della Difesa russo sul suo canale Telegram. I media Usa hanno riferito che la telefonata è avvenuta “su iniziativa statunitense”.
Stando a quanto riferito, Shoigu durante il colloquio avrebbe detto che i voli dei droni statunitensi vicino alla costa della Crimea “sono provocatori e creano le condizioni per un’escalation”. La Russia “continuerà a rispondere in modo proporzionato a tutte le provocazioni di questo genere”.
Dopo il decimo incontro del Gruppo di Contatto sull’Ucraina al Pentagono, Austin ha affermato che gli Stati Uniti “continueranno a volare dove il diritto internazionale lo permette”. Il segretario ha, però sottolineato l’importanza di mantenere la comunicazione con Mosca per evitare un’escalation.
Il generale Mark Milley, capo degli Stati maggiori riuniti Usa, ha dichiarato che “Putin può mettere fine alla guerra oggi stesso”, perché “i popoli liberi non sono facilmente conquistabili e gli ucraini sono un popolo libero”.
Usa: “incidente sul Mar Nero non sembra intenzionale”
Secondo gli Stati Uniti l’incidente nel Mar Nero “probabilmente non è stato intenzionale”. Lo ha dichiarato il portavoce del dipartimento di Stato Usa Ned Price, secondo il quale lo scontro potrebbe essere stato “il risultato di una profonda incompetenza da parte di uno di questi piloti russi”.
Milley: “difficile recuperare il drone”
Il generale Mark Milley, capo degli Stati maggiori riuniti Usa, ha dichiarato che il drone si trova a 1.200-1.500 metri di profondità nel Mar Nero, è distrutto e sarà difficile recuperarlo. Nonostante questo, gli Stati Uniti hanno preso alcune misure per garantire che non conservi nessuna informazione di valore.
Lavrov: “gli Usa cercano provocazioni”
Secondo il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov “gli Stati Uniti cercano provocazioni per intensificare i loro approcci conflittuali”. «Qualsiasi incidente che provochi uno scontro tra due potenze nucleari comporta sempre rischi molto seri. Loro non possono non capirlo – ha affermato Lavrov, accusando gli States di “ignorare le restrizioni ai voli” introdotte con la guerra in alcune aree lungo il Mar Nero – un’ignoranza così provocatoria suggerisce che la parte americana cerchi costantemente una sorta di provocazione per intensificare i suoi approcci conflittuali».
Il segretario della Difesa statunitense Lloyd Austin, ha avuto un colloquio telefonico con il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu. Lo ha riferito il ministero della Difesa russo sul suo canale Telegram. Non sono stati forniti ulteriori dettagli.
I media Usa hanno riferito che la telefonata è avvenuta “su iniziativa statunitense”.
Dopo il decimo incontro del Gruppo di Contatto sull’Ucraina al Pentagono, Austin ha affermato che gli Stati Uniti “continueranno a volare dove il diritto internazionale lo permette”. Il segretario ha, però sottolineato l’importanza di mantenere la comunicazione con Mosca per evitare un’escalation.
Il generale Mark Milley, capo degli Stati maggiori riuniti Usa, ha dichiarato che Putin può mettere fine alla guerra oggi stesso”, perché “i popoli liberi non sono facilmente conquistabili e gli ucraini sono un popolo libero”.
Assad riconosce nuovi confini Russia con territori annessi
Intanto, il presidente siriano Bashar al-Assad, in un’intervista rilasciata a Ria Novosti, ha dichiarato che la Siria riconosce i “nuovi confini” della Russia dopo l’annessione dei nuovi territori: «Damasco riconosce i nuovi confini della Russia con i territori che si sono uniti in seguito ai risultati dei referendum. Questi sono territori russi, e anche se la guerra non fosse avvenuta, questi sono storicamente territori russi».
Biasimo dell’Italia: “rapporti internazionali indietro di 80 anni”
«La brutale aggressione della Federazione Russa all’Ucraina sta riportando i rapporti internazionali indietro di ottant’anni, quasi che non ci sia stato, in questo arco di tempo, un mirabile progresso sul terreno della indipendenza, della libertà e della democrazia, della crescita civile di tante nazioni. Siamo cresciuti nella interdipendenza tra i nostri destini e gravissime sono le conseguenze degli atti della Federazione Russa sulla sicurezza alimentare, su quella energetica di tanti Paesi, sulla pace, anche nel continente africano, e nel Medio Oriente» ha detto il capo di Stato italiano Sergio Mattarella in visita a Nairobi.
di: Francesca LASI
aggiornamenti: Micaela FERRARO e Alice GEMMA
FOTO: ANSA/EPA/MEKHAIL METZEL