Per un dollaro ci vorranno 800 pesos, mentre prima ne bastavano 400
Il nuovo Governo Milei si è insediato in Argentina e le sue prime mosse riguardano, come promesso in campagna elettorale, l’economia.
La prima decisione del nuovo Governo è la vertiginosa svalutazione della moneta nazionale, il Peso, di circa il 50%: prima, per fare un dollaro ci volevano 400 pesos, adesso ne serviranno 800.
Aumenta inoltre la tassa nazionale sulle importazioni e aumentano anche le ritenute sulle esportazioni non agricole. Il ministro dell’Economia Luis Caputo ha annunciato la decisione, ammettendo che “per qualche mese le cose andranno peggio di prima, soprattutto in termini di inflazione. Lo dico perché, come dice il Presidente, è preferibile dire una verità scomoda che una bugia comoda”.
Sono state annunciate anche altre misure: la liberalizzazione delle importazioni, la sospensione delle spese pubblicitarie dell’amministrazione pubblica, il taglio dei ministeri da 18 a 9 e dei segretari di Stato da 106 a 54, la riduzione al minimo dei ‘‘trasferimenti discrezionali dallo Stato nazionale alle Province’‘, lo stop a nuove opere pubbliche e la cancellazione degli appalti approvati “il cui sviluppo non sia ancora iniziato”, la riduzione dei sussidi per l’energia e i trasporti.
Reazione positiva da parte del Fondo monetario internazionale per la decisione del Governo argentino. Il FMI ha dichiarato di “accogliere con favore le misure annunciate, azioni coraggiose che mirano a migliorare significativamente le finanze pubbliche in modo da proteggere i più vulnerabili e rafforzare il regime dei cambi. La loro decisiva attuazione contribuirà a stabilizzare l’economia e a gettare le basi per una crescita più sostenibile e guidata dal settore privato”.
di: Micaela FERRARO
FOTO: EPA/Juan Ignacio Roncoroni