In testa la carne di manzo, alimento che genera più inquinamento al mondo
Il legame che intercorre tra abitudini alimentari e inquinamento è sempre più chiaro. La Società Italiana di Medicina Ambientale ha stilato una classifica degli alimenti che hanno il maggior impatto sull’ambiente oltre che dei metodi di cottura che risultano più dannosi per la qualità dell’aria e anche per la salute.
In testa alle classifiche c’è la carne di manzo. Secondo Sima, per un chilo di manzo “si rilasciano in atmosfera 59,6 kg di CO2 attraverso tutte le varie fasi che vanno dalla produzione alla vendita: cambiamenti del suolo, allevamento, mangimi per animali, lavorazione, trasporto, vendita, packaging”. I dati sono di Obc Transeuropa.
Al secondo posto c’è l’agnello: per chilo di carne si producono 24,5 chili di CO2.
Sul podio anche il formaggio: 21,2 chili di CO2 per chilo di prodotto.
Risultano inquinanti anche il cioccolato e il caffè, che rispettivamente pesano sull’ambiente per 18,7 e 16,4 chili di CO2.
Per quanto riguarda i metodi di cottura, Sima precisa che “l’utilizzo del carbone come metodo di cottura arreca il massimo danno sia sul fronte ambientale che su quello della salute umana“.
La combustione generata dalla cottura dei cibi “dà origine all’interno degli ambienti domestici a fumi con un livello di contaminanti nettamente superiore a quello raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità”.
Il presidente del Sima, Alessandro Miani, ha dichiarato: «circa 700mila bambini nell’Ue e 234mila in Italia presentano ogni anno sintomi dell’asma riconducibili all’uso del gas per le cotture degli alimenti, con costi sanitari in Europa pari a 3,5 miliardi di euro all’anno. Una famiglia che sceglie di sostituire i fuochi tradizionali a gas con un piano cottura ad induzione risparmia in media 245 kg di CO2, l’equivalente della quantità di anidride carbonica assorbita da 13 alberi. Il rendimento di un piano a induzione non solo è pari in media al 90% contro una media dal 40% al 65% delle cotture a gas, ma per cucinare la stessa pietanza impiega fino al -50% di tempo, con benefici diretti sull’ambiente e sulla salute umana».
di: Micaela FERRARO
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