strage fiumicino

32 persone persero la vita nell’attentato terroristico

«Il terrorismo offende i valori dell’umanità, a partire dal diritto alla vita, lede l’incolumità individuale e collettiva, viola i diritti umani e minaccia pace e sicurezza universale. Occorre saper dare risposte costruttive alle sofferenze di chi ritiene di non avere vie di uscita dalla propria condizione, attuando le necessarie misure di contrasto alle organizzazioni che agiscono con l’obiettivo di soggiogare le popolazioni con il terrore, di esercitare forme di costrizione sui pubblici poteri, di destabilizzare le strutture cardine degli Stati».

A dirlo è stato Sergio Mattarella in occasione del 50esimo anniversario dall’attentato all’aeroporto di Fiumicino.

La strage di Fiumicino

Il 17 dicembre 1973, 50 anni fa, nella strage di Fiumicino ad opera di un commando di terroristi persero la vita 32 persone. Tra le vittime 6 italiani, la famiglia De Angelis, con Giuliano, Emma e la figlia Monica, Raffaele Narciso, Domenico Ippoliti e il finanziere Antonio Zara, ammazzato mentre propovava ad opporre resistenza e per questo insignito della medaglia d’oro al valor militare.

Oggi nello scalo romano verranno ricordate tutte le vittime nell’ambito di una serie di celebrazioni istituzionali, della Guardia di Finanza e di Aeroporti di Roma, che termineranno quando i familiari dei caduti italiani si troveranno alla targa commemorativa situata vicino al luogo dell’attentato.

di: Alice GEMMA

FOTO: ANSA/ TELENEWS