La kermesse inaugurata alla presenza di Mattarella. Meloni invia videomessaggio

L’associazione dei Comuni italiani si riunisce a Genova. Dal 24 al 26 ottobre alla Fiera del Mare si tiene la 40esima edizione dell’assemblea Anci, cui prendono parte anche il presidente Mattarella e la premier Meloni.

L’inaugurazione del lavori è stata affidata al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e al sindaco di Genova Marco Bucci. Previsto anche un intervento dell’architetto e senatore a vita Renzo Piano.

Presenti oltre tremila sindaci da tutta Italia, per dialogare con le parti sociali e con diversi esponenti del Governo.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha inviato un videomessaggio all’assemblea, encomiando il lavoro dei sindaci per il Pnrr, “non posso non partire dal ruolo” dei primi cittadini “nella messa a terra del Pnrr” ha spiegato la premier, sottolineando che i comuni sono “soggetti attuatori di una molteplicità interventi che valgono 40 miliardi complessivamente, una quota molto consistente che richiede uno sforzo non indifferente per far fronte alle tante criticità“.

Meloni ha anche ricordato ai sindaci di aver tenuto fede a una delle promesse fatte all’Anci, sottolineando che “sulla modifica all’abuso d’ufficio abbiamo mantenuto gli impegni“. La premier ha poi sottolineato che “non è stata una sfida facile per nessuno e se siamo riusciti a ottenere risultati importanti lo dobbiamo soprattutto al lavoro che abbiamo portato avanti insieme, il ruolo dei comuni è stato decisivo e il governo è riconoscente

«Sulla responsabilità degli amministratori locali e il fenomeno della paura della firma che paralizza l’attività amministrativa dei comuni e impedisce di dare risposte a famiglie e imprese, promessa mantenuta: il governo ha approvato un pacchetto di norme che interessa anche l’abuso d’ufficio che è all’esame del Parlamento, un intervento necessario per dare regole certe e permettere ai sindaci di potare avanti senza paura il loro compito» ha aggiunto Meloni. La presidente del Consiglio ha poi ribadito il compito “decisivo” dei sindaci, ovvero “concorrere a garantire insieme alle altre istituzioni il rispetto del principio costituzionale della pari dignità dei cittadini. In particolare voi siete il primo motore per superare gli squilibri, le disparità che ci sono nella nostra nazione tra i territori. Assicurare coesione, assicurare unità

«Il sindaco è il portabandiera di una comunità, il primo difensore dei cittadini, la prima fila dell’impegno politico, il volto più prossimo dello Stato. E in una nazione come la nostra, di campanili, borghi, identità, i sindaci ricoprono un ruolo fondamentale perché mantengono viva la connessione tra le istituzioni e le comunità locali. Sono convinta che fare il sindaco sia in assoluto uno dei mestieri più difficili che si possano fare. Se fatto come si deve è un mestiere che non conosce pause, che ti assorbe completamente, che vuol dire lavorare per trovare spesso con mezzi insufficienti soluzioni a qualsiasi tipo di problema. Il sindaco si prende cura delle persone, della comunità, è un po’ come una missione e va portata avanti con determinazione e umiltà nonostante le difficoltà e le continue emergenze sempre più continue nella nostra quotidianità. Di tutto questo il governo profondamente grato a ciascuno di voi» ha proseguito.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dichiarato: «ai Comuni è chiesto, spesso, di intervenire come Pronto soccorso, di decidere in fretta, senza avere certezza delle risorse necessarie ad affrontare le emergenze, con i sindaci in prima linea. È il caso delle calamità naturali. È il caso di flussi migratori di dimensioni non previste. Il vostro lavoro, il lavoro della comunità degli amministratori locali, si fa sempre più complesso e impegnativo».

Prosegue il Capo dello Stato: «oggi è il tempo della prova di dare piena attuazione al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Tante risorse, tanti progetti costituiscono nel loro insieme un’occasione storica per il Paese, con la mobilitazione di importi ingenti, addirittura superiori a quelli del provvidenziale e mitico “Piano Marshall” nel dopoguerra. Si tratta di un grande, decisivo contributo per innovare e migliorare l’Italia e l’Europa nella capacità produttiva, nella sostenibilità dello sviluppo futuro, nella coesione sociale».

di: Marianna MANCINI

aggiornamento: Flavia DELL’ERTOLE

FOTO: ANSA/LUCA ZENNARO