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Quattro ragazze turche arrestate, manifestavano contro la repressione del regime

Non si placa il pugni do ferro della repressione in Iran. Dopo l’esecuzione per impiccagione del rapper Mohsen Shekari, altri 24 manifestanti imprigionati dal regime rischiano la pena di morte. La prossima esecuzione, forse già domani, potrebbe essere quella di Mahan Sedarat Madani, 23 anni, uno dei condannati a morte per le proteste contro il regime. Lo ha comunicato su Twitter Khosro Kalbasi Isfahani, giornalista di Bbb Monitoring. “L’esecuzione è vicina – scrive -. Accusato di aver mosso guerra a Dio, è stato condannato a morte da un tribunale rivoluzionario di Teheran”.

Come il rapper anche gli altri condannati sono stati accusati di “condurre la guerra contro Dio”, a riportare la notizia è il giornale iraniano Etemad che ha pubblicato una lista completa dei prigionieri che rischiano l’impiccagione. Il giornale ha pubblicato un appello alla magistratura affinché vengano riviste le condanne, evitando ulteriori esecuzioni.

Intanto quattro ragazze Qashqai, di origine turca, sono state arrestate e portate nel carcere di Adel Abad, il 24 novembre. Lo denuncia su Telegram il gruppo di attivisti Inclub1401 international. Si tratta, si legge nel post, di “quattro combattenti per la libertà delle donne”: Fateme Safari Rad (16 anni), le sue sorelle Ghazal Safari Rad e Sara Safari Rad, e la cugina Zahra Attai (20 anni).

di: Flavia DELL’ERTOLE

FOTO: ANSA/EPA/ABEDIN TAHERKENAREH