TRIBUNALE PIXABAY

Nel 2020 Alex Cotoia uccise il padre Giuseppe Pompa per difendere la famiglia dalle violenze dell’uomo. In primo grado fu assolto per legittima difesa

Il pm Alessandro Aghemo ha chiesto alla Corte d’Assise d’Appello 14 anni di reclusione per Alex Cotoia, il giovane che il 30 aprile 2020 uccise a Collegno (Torino) coltellate il padre Giuseppe Pompa per difendere la madre, il fratello e sé stesso dai comportamenti violenti dell’uomo.

Im primo grado Cotoia (che ha cambiato cognome) era stato assolto per legittima difesa. Aghemo ha chiesto che venga riconosciuta solo la semi infermità e che la pena venga ridotta a 14 anni.

Stando a quanto riferito, il pm ma sottolineato – ma non sollevato formalmente – il tema dell’impossibilità di operare ulteriori riduzioni di pena per altre attenuanti, come quellei generiche, che dal 2019 non possono più consentire riduzioni di pena per reati nei confronti di un congiunto.

Il 12 aprile sarà la volta della difesa. «Non mi sono sorpreso nel sentire le conclusioni (del pm Aghemo, NdR) perché ricalcavano ciò che aveva già scritto nel suo atto d’appello» ha dichiarato il legale di Cotoia Claudio Strata, che ha ribadito l’intenzione di chiedere la conferma della sentenza di primo grado.

La vicenda destò l’attenzione anche dell’allora ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina: al giovane fu concessa la possibilità di sostenere l’esame di maturità nonostante si trovasse agli arresti domiciliari.

di: Francesca LASI

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