I Carabinieri e il District Attorney’s Office di NY hanno sottratto 20 milioni di dollari al traffico internazionale di opere d’arte
Un’operazione congiunta dei carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale e dei District attorney’s office della Contea di NY ha messo a segno un grande successo nella lotta per riportare in Italia il patrimonio archeologico illecitamente trafugato. Complessivamente è stato recuperato un patrimonio composto di 60 reperti risalenti a un periodo che va dal settimo al primo secolo dopo Cristo dal valore di 20 milioni di dollari.
Le opere sottratte al traffico internazionale sono state presentate dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: «vedremo dove collocare queste opere, possiamo pensare a una mostra – ha dichiarato dalla sala Spadolini del Ministero. – Ci sono altre attività di recupero in corso ma sulle quali per motivi di riservatezza non posso aggiungere dettagli».
Fra le opere recuperate spicca l’affresco pompeiano Ercole fanciullo con serpente, risalente al primo secolo dopo Cristo, ma ci sono anche una testa marmorea di Atena e una kylix a sfondo bianco.
Si tratta di beni trafugati direttamente dai siti archeologici italiani e rimasti per anni in case private ma anche musei e gallerie estere, senza alcun diritto di proprietà. Fra le persone trovate in possesso delle opere anche uno dei più grandi collezionisti d’arte antica del mondo, un privato statunitense cui ora è stato imposto un divieto a vita di acquistare antichità.
Solo nel 2022 i Carabinieri della sezione a Tutela del patrimonio culturale hanno recuperato quasi 75mila beni archeologici e paleontologici, per un valore complessivo di mercato di oltre 85 milioni di euro. E i dati non sono ancora definitivi.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/CARABINIERI