Diversi feriti, anche alcuni minori: il più grave ha ricevuto 15 giorni di prognosi
Durante l’accensioni di un falò abusivo organizzato per strada in occasione di San Giuseppe, in via Deledda a Taranto, ieri 19 marzo ha avuto luogo una forte esplosione. Per il tragico evento sono state denunciate tre persone per incendio doloso, una di loro è minorenne.
I tre sono stati identificati tramite i video pubblicati sui social. Come spiega la Questura in una nota “un uomo avrebbe versato sulla catasta di legna a forma di piramide, del liquido – presumibilmente infiammabile – usando una scala. Dopo alcuni minuti di attesa, un giovane, munito di un bastone alla cui estremità era fissata una stoppa imbevuta di liquido infiammabile, avrebbe chiesto ad un astante di dar fuoco allo straccio che, appena posato sul cumulo di legna, ha provocato la forte deflagrazione, seguita da tanto fumo e schegge del materiale bruciato che ha colpito molti dei presenti vicini al falò“. L’uomo sarebbe un 57enne di Taranto giunto presso il pronto soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, con lui c’era anche il figlio minorenne.
La dinamica dell’accaduto
Secondo le prime ricostruzioni sarebbero rimasti feriti anche alcuni minori, al momento tre persone sono state trasportate in ospedale, due in codice giallo e una in codice rosso. Second le fonti dell’Asl una bambina sarebbe stata medicata con alcuni punti di sutura e altre cinque persone si sarebbero recate in ospedale per delle medicazioni.
“È di 15 giorni la prognosi più grave data ad un maggiorenne coinvolto nella vicenda, senza escludere l’eventuale presenza di altre persone che, pur senza farsi refertare, hanno riportato lievi lesioni“, spiega ancora la Questura.
L’esplosione sarebbe derivata da una tanica di benzina asciata troppo in prossimità del falò, con l’esplosione il materiale accatastato per il falò è stato scaraventato a decine di metri di distanza e ha colpito alcuni passanti.
di: Flavia DELL’ERTOLE
FOTO: ANSA/FACEBOOK