EPA/CRISTOBAL HERRERA-ULASHKEVICH

Un 21enne che “odiava i neri” ha ucciso tre persone e poi si è suicidato

È durata 11 minuti la follia di Ryan Christopher Palmeter, un 21enne che a Jacksonville, in Florida, ha aperto il fuoco contro alcune persone di colore con l’obiettivo di “eliminarne il più possibile” prima di togliersi la vita. Ci sono quattro morti, considerando anche l’aggressore che è riuscito nel suo intento.

La polizia ha ricostruito quanto accaduto, senza lasciar dubbi sulla motivazione razziale: Palmeter aveva scritto sul computer che “odiava i neri” e sulle armi usate per la strage aveva disegnato alcune svastiche. Intorno alle 13 di sabato 26 agosto, Palmeter con indosso un giubbotto mimetico, maschera, cappellino e guanti ha aperto il fuoco nel parcheggio di un supermercato Dollar General e poi ha fatto irruzione all’interno. Ha sparato per 11 minuti e poi si è tolto la vita, prima che gli agenti della Swat potessero catturarlo.

La sparatoria è stata “l’ultimo atto” di una lunga sequela di problemi psichiatrici: Palmeter era già stato schedato nel 2017, all’età di 15 anni, e l’anno prima la polizia era dovuta intervenire per un episodio di violenza domestica in casa sua. Ciò nonostante, tra aprile e giugno ha potuto acquistare le armi usate nella strage.

La sparatoria non è avvenuta, peraltro, in una data casuale: sabato era il giorno in cui si commemoravano i 60 anni dalla prima marcia per i diritti civili a Washington e il quinto anniversario della strage Landing Shooting; il 26 agosto 2018 infatti, David Katz fece irruzione a un torneo di videogame e uccise due persone e ferito una decina, prima di togliersi la vita.

di: Micaela FERRARO

FOTO: EPA/CRISTOBAL HERRERA-ULASHKEVICH