papa meloni

La presidente del Consiglio: “natalità è la priorità della nostra azione”

All’Auditorium della Conciliazione di Roma proseguono gli Stati Generali della Natalità, che hanno aperto i lavori ieri son le parole di Sergio Mattarella.

Dopo il Capo dello Stato e le dichiarazioni dei ministri Salvini e Lollobrigida è la volta della presidente del Consiglio e del Pontefice, ospiti oggi 12 maggio, dell’ Auditorium.

Giorgia Meloni ha iniziato il suo intervento spiegando che “dobbiamo andare oltre il qui e ora. La natalità è la priorità della nostra azione, affinché l’Italia torni ad avere speranza nel futuro“. Meloni ha rivendicato la scelta del suo governo di intitolare “alla natalità un ministero, lo abbiamo collegato a famiglia e pari opportunità, non è una scelta di forma ma di sostanza. È la sintesi del programma di un governo che vuole affrontare le grandi crisi, fra cui è innegabile quella demografica. Perché i figli sono la prima pietra della costruzione di qualsiasi futuro

La presidente del Consiglio ha proseguito: «qualcuno dirà che vogliamo uno Stato etico, no: vogliamo uno Stato che accompagni e non diriga, vogliamo credere nelle persone, scommettere sugli italiani, sui giovani, sulla loro fame di futuro. Noi vogliamo restituire agli italiani un Paese in cui essere padri e madri sia un valore socialmente riconosciuto e non un fatto privato. Una nazione in cui fare un figlio è una cosa bellissima, che non ti toglie niente e non ti impedisce niente e che ti dà tantissimo. Per decenni la cultura dominante ci ha detto il contrario, io penso sia il momento di invertire la tendenza».

«Se le donne non avranno la possibilità di realizzare il loro desiderio di maternità senza dover rinunciare alla realizzazione professionale non è che non avranno pari opportunità, non avranno libertà – ha proseguito. – Noi vogliamo restituire agli italiani un Paese in cui essere padri e madri sia un valore socialmente riconosciuto e non un fatto privato. Una nazione in cui fare un figlio è una cosa bellissima, che non ti toglie niente e non ti impedisce niente e che ti dà tantissimo. Per decenni la cultura dominante ci ha detto il contrario, io penso sia il momento di invertire la tendenza. Noi vogliamo una nazione nella quale non sia più scandaloso dire che, qualsiasi siano le legittime, libere scelte e inclinazioni di ciascuno, siamo tutti nati da un uomo e da una donna e che non sia un tabù dire che la natalità non è in vendita, che l’utero non si affitta e i figli non sono prodotti da banco che puoi scegliere e poi magari restituire».

Papa Francesco: “avere il coraggio di scommettere sulle famiglie”

Sul palco degli Stati Generali anche il Pontefice. Papa Francesco ha spiegato: «è una cultura non amica della famiglia, una cultura dove si parla di diritti individuali e dove i condizionamenti sono insormontabili per le donne, le più danneggiate sono proprio loro, costrette al bivio tra carriera e maternità oppure schiacciate dal peso della cura. Bisogna avere il coraggio di scommettere sulle famiglie, sui bambini. Sentirsi soli e contare sulle proprie forze è pericoloso: significa rassegnarsi a esistenze solitarie in cui ciascuno deve fare da sé e solo i più ricchi possono permettersi la libertà di che forma dare alle proprie vite ed è ingiusto oltre che umiliante ».

Continua Bergoglio: «il futuro non pare incerto, lo è. In un contesto di incertezze e fragilità le giovani generazioni sperimentano una sensazione di precarietà per cui il domani sembra una montagna da scalare. Ma dalla crisi non si esce da soli: o siamo tutti uniti o non lo siamo. Non possiamo accettare passivamente che tanti giovani sacrifichino il loro desiderio di famiglia accontentandosi di surrogati. Non rassegniamoci al pessimismo, al sorriso di compromesso. Occorrono politiche lungimiranti. Occorre predisporre un terreno fertile per far fiorire una nuova primavera e lasciarci alle spalle questo inverno demografico. E, visto che il terreno è comune, come comuni sono la società e il futuro, è necessario affrontare il problema insieme, senza steccati ideologici e prese di posizione preconcette. È vero che, anche con il vostro aiuto, parecchio è stato fatto e di questo sono tanto grato, ma ancora non basta. Bisogna cambiare mentalità: la famiglia non è parte del problema, ma della sua soluzione. E allora mi chiedo: c’è qualcuno che sa guardare avanti con il coraggio di scommettere sulle famiglie, sui bambini, sui giovani? ».

In conclusione il Papa ha dichiarato: «la sfida della natalità è questione di speranza, che non è illusione o vago ottimismo, è una virtù concreta, è un atteggiamento di vita, si nutre dell’impegno e cresce quando siamo partecipi e coinvolti nel dare senso. Alimentare la speranza è un’azione sociale, intellettuale, artistica nel senso più alto della parola ossia mettere le proprie risorse al servizio comune. La speranza non delude».

di: Flavia DELL’ERTOLE

FOTO: ANSA/GIUSEPPE LAMI