EPA/JOHN G MABANGLO

Colin Kaepernick, simbolo del movimento BLM dopo essersi inginocchiato, racconta la sua giovinezza

La star del football americano Colin Kaepernick ha denunciato i suoi genitori addottivi, bianchi, di aver avuto comportamenti discriminatori. Il giocatore era diventato il simbolo della lotta al razzismo quando nel 2016 prima di una partita si inginocchiò per protesta durante l’inno americano. Lo riportano i media statunitensi.

A raccontarlo è lui stesso presentando Change the game, una graphic novel in cui racconta la sua infanzia e la sua carriera. «So che i miei genitori mi hanno amato ma ci sono state alcune cose problematiche», ha raccontato il giocatore alla Cbs. Kaepernick ha rivelato di sentirsi “incompreso” dai genitori in quanto bianchi e di aver trovato la sua “identità nera” solo nell’adolescenza.

Tra gli episodi raccontati nel fumetto quello in cui il giocatore racconta di quando, da adolescente, decise di farsi le treccine per imitare il suo idolo, il giocatore di basket Allen Iverson. Il padre e la madre si opposero e la mamma in particolare gli disse che con quella acconciatura sarebbe assomigliato “a un piccolo delinquente”. Una conversazione, ha raccontato Kaepernick, che è andata avanti per anni con la madre e che ha condizionato la sua decisione di portare i capelli in stile afro, ancora oggi.

di: Caterina MAGGI

FOTO: EPA/JOHN G MABANGLO