L’agguato in Australia, forse il predatore l’ha scambiata per un delfino; inutile la rianimazione
Forse l’ha scambiata per una preda lo squalo che ha azzannato e ucciso una ragazza di 16 anni. L’adolescente è stata attaccata dal pescecane mentre nuotava in un fiume nell’Australia occidentale, nel sobborgo di North Fremantle vicino Perth.
I soccorritori l’hanno tirata fuori dall’acqua ma in breve hanno dichiarato il decesso dopo che tutti i tentativi di rianimarla sono falliti. «Sembra che fosse con amici sul fiume – ha detto Paul Robinson, ispettore di polizia del distretto di Fremantle, in una conferenza stampa -. Erano su moto d’acqua; è possibile che un branco di delfini, inseguito dallo squalo fosse passato vicino e che la ragazza si sia tuffata per nuotare con i delfini». Da qui forse l’errore del predatore, che l’ha scambiata per una preda.
Un incidente raro
Secondo gli esperti è insolito che gli squali si avventurino in quella parte del fiume, e in generale sono poche le specie di squalo in grado di risalire i corsi d’acqua dolce dal mare. Il Governo statale ha invitato i bagnanti a prestare “la massima cautela” e di rispettare qualsiasi chiusura delle spiagge. Si tratta comunque di un incidente raro: l’ultimo attacco mortale in un fiume australiano è stato registrato nel 1960, quando uno squalo toro che misurava circa 3,3 metri uccise un bagnante al Roseville Bridge di Sydney.
Conferma l’eccezionalità dell’evento anche il biologo marino e direttore dell’Acquario di Cala Gonone in Sardegna Flavio Gagliardi, invitato dall’Agi a commentare la notizia: «gli attacchi mortali degli squali in un anno sono pochissimi. Leggevo che uno studio della rivista ‘National Geographic’ del novembre 2022 afferma che la possibilità di essere aggrediti da uno squalo è una su un milione 748mila casi, mentre la possibilità di morire per una caduta accidentale è una su 218 casi. Addirittura il rischio di morire per la caduta in testa di una noce di cocco è 15 volte superiore a quello di essere uccisi da uno squalo».
di: Caterina MAGGI
aggiornamento di: Marianna MANCINI
FOTO: SHUTTERSTOCK