polizia Praga

Trovato un ordigno nella casa di Kozak. È sospettato di altri tre omicidi fra cui il padre

Petr Fiala, primo ministro ceco, ha comunicato per oggi, 23 dicembre, giornata di lutto nazionale per rispettare e onorare le vittime della sparatoria avvenuta due giorni fa nella facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Carlo IV a Praga. Non si ferma il flusso di persone che portano candele e rendono omaggio alle vittime.

Il bilancio è di 14 morti e 25 feriti. È stata la sparatoria più sanguinosa nella storia del Paese, la peggiore fino a due giorni fa risaliva al 2015, quando un uomo armato aprì il fuoco nella città sudorientale di Uhersky Brod, uccidendo 8 persone prima di spararsi.

I fatti

Nel pomeriggio del 21 dicembre si è verificata una sparatoria nella sede dell’Università Carolina, nella facoltà di Lettere. Tra le vittime non ci sono stati italiani, come conferma il Ministero degli Esteri ceco. Tra i feriti ci sono tre stranieri.

L’attentatore è David Kozak, uno studente di 24 anni di nazionalità ceca. Kozak si è introdotto nell’edificio aprendo il fuoco. L’uomo è stato visto sul tetto dell’edificio da alcuni testimoni e avrebbe sparato dal quarto piano dello stabile, usando un fucile da cecchino. Dopo, sarebbe riuscito a ferire altre tre persone per strada. Immediata la reazione della polizia che ha fatto irruzione in massa nell’Università, chiedendo alle persone nell’edificio di barricarsi dentro e spegnere le luci.

L’aggressore è morto, si è sparato con un fucile. Il capo della polizia Martin Vondrasek ha dichiarato che il padre di Kozak è stato ritrovato morto la mattina del 21 dicembre a Hostoun, nel distretto centrale di Kladensk, in Boemia centrale. Potrebbe essere stato lo stesso giovane a uccidere il genitore, ma non sono ancora arrivate conferme.

Perquisendo la sua abitazione, gli agenti hanno trovato anche un ordigno artigianale composto da “bombole, munizioni, materiale pirotecnico e sostanze chimiche“. La cantina della casa a Kladno, a 30 km da Praga, “sembrava un bunker” spiega una fonte vicina agli inquirenti. «La bottiglia era grande, aveva diversi cavi collegati a essa, che conducevano ad altre apparecchiature. A mio parere, conteneva un sistema che avrebbe causato l’esplosione».

Durante la conferenza stampa il ministro dell’Interno e la polizia ceca hanno dichiarato che stanno vagliando l’ipotesi per cui il 24enne potrebbe essere responsabile della morte di due persone nella foresta di Klanovicky, nei pressi di Praga, avvenuta il 15 dicembre: un uomo e sua figlia di due mesi. Al momento si tratta solo di un’ipotesi.

Kozak avrebbe espresso le sue intenzioni sui social. «Mi presento, mi chiamo David e voglio attaccare una scuola e poi suicidarmi – avrebbe scritto su Telegram il 24enne nei giorni scorsi, secondo quanto riportato dai media cechi. – Ho sempre desiderato uccidere, pensavo che in futuro sarei diventato un maniaco. Poi, quando Ilnaz Galyaiev ha fatto esplodere la sua scuola, mi sono reso conto che era molto più vantaggioso commettere omicidi di massa che seriali. Mi sono seduto, ho aspettato, ho visto l’azione di Alina nel mio sogno e mi ha dato l’ultima spinta. Era come se fosse venuta in mio aiuto dal cielo al momento giusto». Le persone a cui si fa riferimento sono Alina Afanaskina, 14enne che ha ucciso una compagna di classe e ferito altre persone con la pistola del padre a Bryansk, in Russia, e Ilnaz Galyaiev, il 19enne autore della strage in una scuola di Kazan, in Russia, nel maggio 2021, in cui ha ucciso 9 persone, 7 studenti e due professori. La polizia sta verificando l’autenticità del messaggio.

Il cordoglio

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso cordoglio per l’accaduto. «L’Italia intera ha appreso con profonda tristezza la notizia della sparatoria che ha sconvolto l’università di Praga, provocando diverse vittime e numerosi feriti – ha dichiarato Mattarella – In questa luttuosa circostanza desidero farle giungere le espressioni del più sentito cordoglio della Repubblica italiana e mio personale. Siamo vicini con sentimenti di partecipe solidarietà al dolore delle famiglie sconvolte da un gesto di così brutale violenza e auguriamo ai feriti un pronto e completo ristabilimento».

«Sono sconvolta dalla violenza insensata della sparatoria che ha causato diverse vittime oggi a Praga – ha scritto su X la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen – Esprimo le mie più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e a tutto il popolo ceco. Vi siamo vicini e piangiamo con voi».

«Profondo dispiacere per le terribili notizie che arrivano da Praga, vite innocenti spezzate da un inconcepibile atto di violenza – ha commentato su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani – Il mio pensiero va alle famiglie delle vittime e ai feriti, cui auguro una pronta guarigione. L’Italia è vicina al popolo ceco».

di: Marianna MANCINI

aggiornamenti: Francesca LASI e Alice GEMMA

FOTO: EPA/MARTIN DIVISEK