La sequenza iconica in cui l’attrice accavalla le gambe le fecero perdere la custodia del piccolo Roan nel 2004
Sharon Stone ha rivelato che il suo ruolo in Basic Instinct le fece perdere la custodia del figlio Roan, adottato nel 2000 insieme all’allora marito Ron Bronstein, nel 2004. L’ormai famosissima sequenza del film 1992 in cui l’attrice accavalla le gambe ha distorto la percezione di lei, ha spiegato la Stone in un podcast. L’attrice ha elencato alcuni episodi di discriminazione sessista, tra i quali un’evento in tribunale in cui il giudice chiese al figlio allora quattrenne: «lo sai che tua madre fa film erotici?».
Da allora il sex symbol di Hollywood decise di evitare ruoli simili. Quando la coppia divorziò nel 2004, il giudice assegnò la custodia a Bronstein, e l’attrice sospetta che ciò sia stato fatto anche sulla base di un pregiudizio sessista. La perdita causò alla Stone un forte dolore, come ha confessato al conduttore Bruce Bozzi nel podcast Table for Two. «Finii alla Mayo Clinic con battiti extra nella camera superiore e inferiore del mio cuore. Mi spezzo letteralmente il cuore» ha detto Stone. Considerando quanto sesso e nudità appaiono oggi in TV, Stone ha detto che il suo trattamento dopo il film di successo è stato brutale.
«Si è visto forse un sedicesimo di secondo di una mia possibile nudità – ha detto la Stone-. E ho perso la custodia di mio figlio. Fui nominata per un Golden Globe per quella parte, e quando andai ai Golden Globe e fecero il mio nome, un gruppo di persone nella stanza rise».
«Mi sentìi così umiliata – ha detto Stone-. Mi dissi: ma qualcuno ha idea di quanto sia stato difficile recitare quella parte? Quanto sia stato straziante e spaventoso?» La Stone ha concluso invitando i fans delle celebrity a non confondere mail l’attore e l’interprete col personaggio interpretato: «il tizio che ha interpretato Jeffery Dahmer, nessuno pensa che sia uno che mangia le persone. Lo rende una persona molto complessa che ha preso una parte incredibilmente difficile».
di: Caterina MAGGI
FOTO: EPA/GUILLAUME HORCAJUELO