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L’Fbi ha arrestato Lu Jianwang e Chen Jinping, accusati dia ver cospirato per agire come agenti del governo cinese

A New York l‘Fbi ha arrestato Lu Jianwang e Chen Jinping accusati di aver gestito una stazione di polizia cinese segreta. I due sono stati accusati, inoltre, di aver cospirato per agire come agenti del governo cinese.

Il procuratore Breon Peace ha dichiarato che la sicurezza pubblica di Pechino “ha ripetutamente violato la nostra sovranità nazionale anche aprendo e gestendo una stazione di polizia”.

«Fino ad alcuni mesi fa, l’intero piano (di un edificio a New York) ha ospitato una non dichiarata stazione della polizia nazionale cinese. Ora immaginate se il New York Police Department aprisse una stazione segreta a Pechino. Sarebbe inimmaginabile» ha affermato Peace, spiegando che la stazione forniva anche alcuni servizi governativi come “aiutare i cittadini cinesi a rinnovare la propria patente. Per fare questo la legge richiede che ci si identifichi come agenti di un governo straniero. Ma questo non è accaduto”.

Il procuratore, inoltre, ha affermato che la stazione di polizia in alcune occasioni ha svolto anche altre attività, come localizzare “un attivista pro-democrazia di discendenza cinese che vive in California. In altre parole, la polizia cinese usava la stazione per rintracciare un residente americano sul suolo americano”.

Le due persone arrestate, ha aggiunto Peace, “hanno distrutto le prove delle loro comunicazioni con la polizia cinese quando hanno saputo dell’indagine dell’Fbi”.

Anche l’Italia sta indagando su “stazioni segrete” della polizia cinese nella Penisola.

La reazione cinese è stata quella di denunciare una “manipolazione politica” in merito agli arresti. Il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin ha dichiarato: «la Cina si oppone con fermezza a calunnia, diffamazione, manipolazione politica ed elaborazione maliziosa della repressione transnazionale da parte degli Usa» e assicura che il Paese “mantiene una politica di non interferenza in altri Paesi e le cosiddette stazioni di polizia non esistono“.

di: Francesca LASI

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