La maxi mobilitazione sindacale coinvolgerà contemporaneamente tre fabbriche dei gruppi GM, Stellantis e Ford

Non sono solo gli attori a fermarsi negli Stati Uniti: a incrociare le braccia da ieri 14 settembre sono anche i lavoratori del comparto automobilistico. Lo ha annunciato il sindacato Uaw (United Auto Workers) indicendo uno sciopero che coinvolgerà gli operai di tre grandi fabbriche di automobili.

Motivo dello sciopero: il mancato accordo con le aziende General Motors, Stellantis e Ford. Rispettivamente, sciopereranno a Wentzville in Missouri, a Toledo in Ohio e a Wayne nel Michigan come deciso dai vertici sindacali che stavolta fanno sul serio: «colpiremo i ‘Tre grandi’ allo stesso tempo – spiega Shawn Fain. – Stiamo lanciando una nuova strategia».

Al momento sarebbero coinvolti quindi 146mila lavoratori iscritti ai sindacati, ma le sigle non temono di estendere ulteriormente la mobilitazione nel caso in cui non si raggiugesse accordo.

La prima a rispondere ai sindacati è Ford, che rivendica un’offerta, avanzata due giorni fa dopo due mesi di contrattazioni, “storicamente generosa, con significativi aumenti salariali” e diversi benefit. Il gruppo statunitense si è detto “assolutamente impegnato a raggiungere un accordo che premi i dipendenti e tuteli la capacità” aziendali di investimento.

Il Washington Post ha annunciato che l’amministrazione Biden sta lavorando a piani di emergenza, con misure economiche per i fornitori dell’industri automobilistica. Fa discutere, al momento, che Biden – autodefinitosi presidente pro sindacato – non intende intervenire nel braccio di ferro tra lavoratori e case automobilistiche, mentre starebbe cercando di esortare le parti a raggiungere un’intesa.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/EPA/MIKE MULLHOLLAND