Manca la querela delle vittime, che la riforma Cartabia rende necessaria per procedere con reati come le lesioni
La riforma della Giustizia dell’ex ministra Marta Cartabia rischia di causare la scarcerazione di tre pericolosi boss mafiosi. Una norma inserita nella legge, infatti, prevede che i procedimenti per certi reati, come quello di lesioni, possono essere avviati solo sulla base della querela delle vittime: pertanto in mancanza di questa querela, la procura di Palermo è costretta a chiedere l’inefficacia della misura cautelare per tre boss di mafia.
Nel caso specifico, le vittime sono state interpellate dal giudice come previsto dalla norma, ma si sono rifiutate di querelare i capi mafia e adesso la Procura è costretta a chiedere la revoca dei mandati di arresto per i tre boss, imputati di lesioni aggravate dal metodo mafioso.
I tre coinvolti sono i boss del clan Pagliarelli Giuseppe Calvaruso, reggente del mandamento, Giovanni Calvaruso e Silvestre Maniscalco che, oltre ai reati di associazione mafiosa ed estorsione, erano accusati anche di sequestro di persona e lesioni aggravate dal metodo mafioso.
I tre sono stati arrestati prima dell’entrata in vigore della legge, pertanto vige il regime transitorio che impone al giudice di verificare la volontà di querelare delle persone offese: ma se le stesse non vogliono procedere, la misura diventa inefficace.
I tre boss rimarranno in carcere perché hanno ricevuto altre misure cautelari, ma la questione rimane allarmante: il caso si può non solo riproporre ma può riguardare svariati ambiti della legge.
Il commento dell’Unione Camere Penali
In merito alla riforma della Giustizia, il presidente dell’Unione delle Camere Penali ha commentato ai microfoni di LaPresse: «noi siamo sicuramente dell’idea che si debba intervenire radicalmente sul reato di abuso d’ufficio e la soluzione migliore è la sua integrale abrogazione».
di: Micaela FERRARO
FOTO: EPA