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I gioielli della refurtiva sono stati recuperati in parte. Manca ancora un diamante raro, la Pietra Bianca di Sassonia

Una rapina hollywoodiana, un bottino favoloso e un caso giudiziario spettacolare: sembrano gli ingredienti di un nuovo action movie sulla scia di Ocean’s Eleven, invece è quanto accaduto in Germania.

Sono infatti stati condannati dopo 15 mesi di processo gli autori del maxi furto al museo di Dresda, che rubarono 21 gioielli per un totale di 116 milioni di euro. E già si parla di trasposizione in una serie tv.

I gioielli sono stati recuperati ma ne mancano alcuni all’appello, tra cui quello più agognato: un diamante molto raro, conosciuto come “Pietra Bianca di Sassonia”.

I ladri fanno parte della famiglia criminale dei Remmo, che da decenni terrorizza l’intera Germania. Sono tutti stati condannati per incendio doloso, lesioni personali gravi e danni criminali.

Facciamo un passo indietro.

È il 25 novembre 2019 e dalla Grüne Gewölbe, o Volta Verde, uno dei musei più famosi della Germania, sparisce una collezione di 21 gioielli.

La struttura è ovviamente sorvegliata: ospita una collezione di tesori messi insieme nel XVIII secolo da Augusto il Forte, Elettore di Sassonia. Tuttavia i ladri sfondano con delle asce le vetrine, spruzzano un estintore a schiuma per coprire le proprie tracce, appiccano fuoco a un pannello di interruttori vicino al museo, provocano il caos e fuggono in auto, auto a cui danno fuoco una volta al sicuro.

Inizialmente i detective navigavano in cattive acque, ma alla fine del 2022 tre uomini hanno confessato e rivelato l’ubicazione del bottino per ottenere un accordo di patteggiamento, raggiunto in gennaio tra pm, giudici e quattro degli accusati.

Il processo è durato 15 mesi ed è stato uno dei più seguiti nella storia giudiziaria tedesca recete: ci sono stati oltre 100 testimoni e 11 esperti.

Lo Stato della Sassonia ha chiesto agli accusati un risarcimento danni per 89 milioni di euro, cifra che copre i gioielli ancora mancanti, i danni causati a quelli restituiti e le riparazioni delle vetrine distrutte e dell’edificio del museo. Lo riporta AGI.

di: Micaela FERRARO

FOTO: EPA/MATTHIAS RIETSCHEL / POOL