La vicina di casa in aula: “mi ha chiesto se l’avrebbero arrestata”
È in corso il processo contro Alessia Pifferi per la morte della figlia, la piccola Diana, deceduta per stenti dopo esser stata abbandonata da sola in casa.
Una vicina di casa è stata chiamata a testimoniare in tribunale: è stata la prima infatti a entrare nell’appartamento di Pifferi lo scorso 20 luglio, quando è stato trovato il corpo della piccola.
Rispondendo alle domande, la testimone ha raccontato: «erano circa le 10.30 del mattino, Alessia mi ha suonato al citofono molto agitata e mi ha detto ‘venga, la bimba non respira’. All’arrivo del 118 non mostrava segni di sconforto, non piangeva, continuava a dire che era una brava madre e che voleva bene alla sua bambina. Quando ha saputo che arrivava la polizia ha iniziato ad agitarsi, diceva che non era una delinquente, che non aveva colpe. Era così agitata che il medico ha detto di somministrarle qualche goccia di Valium».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/MATTEO CORNER