Se gli alveari di api da miele e vespe sociali non si incastrano, le due specie “ragionano” nello stesso modo
Secondo quanto sostenuto da una ricerca pubblicata da PLoS Biology api da miele e vespe sociali costruiscono i nidi con celle di strutture esagonale e, quando riscontrano problemi abitativi, li risolvono allo stesso modo nonostante i loro 179 milioni di anni di evoluzione indipendente.
La ricerca si concentra sui nidi di api e vespe in cui regine e maschi hanno dimensioni diverse rispetto alle operaie e per questo le celle che le ospitano hanno dimensioni diverse. La costruzione del favo, dunque, va incontro a problemi se gli esagoni non si incastrano fra loro, ma secondo quanto scoperto dai ricercatori le due specie vanno incontro alle medesime soluzioni architettoniche.
Il team di ricercatori di Germania, Stati Uniti, Thailandia, Australia e Giappone ha fotografato e analizzato i nidi di cinque specie di api e cinque di veste (in totale le celle osservate sono 22.745). Quando le differenze di dimensioni sono minime gli animali costruiscono celle esagonali di grandezze intermedie per congiungerle, ma nei casi ad esempio dell’ape Apis andreniformis dove il maschio è 2,7 volte più grande delle operaie gli insetti non costruiscono gli esagoni, ma coppie di celle formate da un pentagono e un ettagono nel punto di unione, che aumentano di frequenza con il crescere del dimorfismo dimensionale. Gli scienziati hanno quindi messo alla prova il favo e un modello matematico della struttura ha elaborato la stessa soluzione compiuta degli insetti, dimostrando che si basa su regole geometriche fondamentali.
Da uno studio precedente, computo nel 2018, è emerso che l’agire degli insetti in questione non sia solo dettato dall’istinto, quanto dall’adattabilità e la capacità di correggere gli sbagli. Lo studio pubblicato su Frontiers in Psychology mette in luce come gli animali superino errori o incompatibilità , ma riescono anche a rimediare ai danni delle perturbazioni utilizzando parti di una cella elementare per correggere le irregolarità o per unire sezioni incompatibili.
di: Flavia DELL’ERTOLE
FOTO: PIXABAY