Putin ringrazia l’esercito: “avete fermato una guerra civile”
Prosegue la missione diplomatica annunciata nelle scorse settimane da Papa Francesco. Il 28 e 29 giugno il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, si recherà a Mosca per proseguire con la seconda fase di mediazione, dopo essere stato lo scorso mese a Kiev.
Prigozhin a Minsk, Lukashenko: “è sfuggita la mano, se crolla la Russia moriamo tutti”
«Gli organizzatori della rivolta hanno tradito i loro compagni, questo volevano i nemici nazisti di Kiev, volevano che i soldati russi si uccidessero l’un l’altro e che alla fine a perdere fosse la Russia». È questo il verdetto finale di Putin su quanto accaduto lo scorso fine settimana con l’ammutinamento da parte delle truppe Wagner. Nel suo discorso alla Nazione Putin ha rivendicato di aver salvato la Russia da un “bagno di sangue”, ma ha anche confermato gli scontri avvenuti fra l’esercito e i mercenari in marcia verso Mosca, oltre all’abbattimento di velivoli russi.
«Avete difeso l’ordine costituzionale, la vita, la sicurezza e la libertà dei nostri cittadini – ha detto Putin parlando ai servizi di sicurezza. – Avete salvato la nostra patria dagli sconvolgimenti, fermando di fatto la guerra civile. Non si sa cosa sarebbe stato del Paese – prosegue il presidente – ma tutti i risultati ottenuti nei combattimenti sarebbero andati perduti».
Putin ha anche ricordato che lo Stato russo ha pagato più di 86 miliardi di rubli ai Wagner in quanto società militare privata: “spero che nessuno abbia rubato nulla” ha aggiunto riferendosi ai vertici dei mercenari.
Nel frattempo si apprende che il 25 giugno, dopo l’annuncio dell’ammutinamento, Prigozhin sarebbe volato da Rostov a San Pietroburgo: si infittisce dunque la trama del mancato golpe, mentre il presidente assicura che le truppe non intenzionate a unirsi all’esercito russo avranno un appoggio sicuro in Bielorussia. L’inchiesta del Servizio di sicurezza federale della Russia (Fsb) nei suoi confronti è stata archiviata dato che le persone coinvolte “hanno cessato le attività dirette a commettere il reato“.
Proprio in Bielorussia, il presidente Lukashenko ha “dato tutti gli ordini necessari per portare l’esercito alla piena prontezza al combattimento. Dobbiamo essere più forti delle minacce che incombono sulla nostra terra. E le minacce arrivano di nuovo dall’Occidente“. Lukashenko ha svolto un ruolo diplomatico fondamentale nei fatti della scorsa settimana e, nel ricordarlo, il presidente avverte che “in nessun caso dovreste fare di me un eroe, né di me, né di Putin o di Prigozhin“, perché “ritengo che se la Russia crolla, tutti rimaniamo sotto le macerie“.
Secondo l’intelligence britannica, i servizi segreti russi avrebbero minacciato le famiglie dei leader dei Wagner per fare pressione su Prigozhin affinché interrompesse la marcia verso la Capitale, marcia che sarebbe effettivamente stata suicida poiché, secondo la medesima fonte, le truppe mercenarie contavano solo 8mila uomini e non 25mila.
Quanto al ruolo dell’occidente, già smentito da Biden e dalla Nato, la Cnn oggi cita un funzionario secondo cui durante l’ammutinamento gli alleati avrebbero chiesto a Kiev di non attaccare la Russia, per “non scuotere la barca” e non dimostrarsi complici del tentato golpe.
A proposito di Prigozhin, in mattinata il suo jet privato è atterrato all’aeroporto militare di Machulishchi, vicino Minsk, da Rostov sul Don, seguito poco dopo da un altro aereo proveniente da San Pietroburgo.
Sulla permanenza del leader della Wagner a Minsk aveva sollevato dei dubbi anche il portavoce del Cremlino Peskov che aveva riferito di non essere a conoscenza della sua posizione.
Nel tardo pomeriggio però è arrivata la conferma da Lukashenko: «Prigozhin oggi è in Bielorussia». Le truppe Wagner agiranno ora in supporto di Minsk, e “ci diranno cosa è importante adesso” in termini di armi e strategia militare.
Si torna a speculare sulla salute di Putin
Nel frattempo, tornano a circolare voci e speculazioni sulla salute di Putin. Il presidente russo è comparso in un video che lo ritrae impegnato in un vertice con i capi delle agenzie di sicurezza e il ministro della Difesa Shoigu. Secondo quanto notato dal sito Inergency, negli appena 15 secondi in cui compare Putin sembra mostrare i sintomi di una paresi, con il labbro inferiore e il mento tremolanti. Un sintomo di stress per gli eventi degli ultimi giorni, scrive il sito, che però ricorda anche come questo sia l’unico video in diretta circolato negli ultimi mesi, a differenza delle comparsate precedenti pre-registrate.
Guerra sul campo: Kiev avanza a est: è la prima volta dal 2014
Dall’altra parte della barricata il presidente dell’Ucraina Zelensky si rallegra che “i nostri soldati sono avanzati in tutte le direzioni, e questo è un giorno felice“. Lo conferma anche l’intelligence britannica secondo cui per la prima volta dal 2014 Kiev è riuscita a riconquistare territori a est, in particolare nel villaggio di Krasnohorivka, vicino alla città di Donetsk.
Intanto nel distretto di Kirovsky in Crimea un’esplosione ha fatto saltare in aria i binari della ferrovia. Lo ha riferito il governatore filorusso della regione secondo cui non ci sono state vittime e “i lavori di riparazione dureranno approssimativamente dalle 4 alle 8 ore“.
Secondo un rapporto Onu nelle zone occupate in Ucraina i russi hanno già compiuto almeno 77 esecuzioni sommarie fra i civili, al netto di 864 casi di detenzione arbitraria, ma anche “atti di tortura e di maltrattamenti generalizzati contro i detenuti civili“.
Nella giornata di oggi due caccia russi Su-27 che sorvolavano il Mar Nero hanno intercettato un aereo da ricognizione RC-135 e due caccia dell’aeronautica militare britannica.
Nuove armi alla Guardia Nazionale
Arriveranno armi pesanti e carri armati alla Guardia Nazionale. A comunicarlo è stato il capo della stessa, Viktor Zolotov, il quale ritiene che la questione sia stata discussa direttamente con Putin.
Lo riporta Ria Novosti. Zolotov ha anche precisato che i membri della Guardia nazionale hanno lavorato durante il tentativo di ammutinamento armato dello scorso fine settimana. L’agenzia ha cooperato con il Servizio di sicurezza federale, il ministero degli Interni e il ministero delle Emergenze.
Tajani: “non vogliamo interferire, non siamo in guerra con la Russia”
«Stiamo seguendo con attenzione le vicende che accadono in Russia ma non vogliamo interferire, non siamo in guerra con la Russia, stiamo sostenendo la libertà ucraina. L’unità di crisi della Farnesina è a lavoro 24 ore su 24 ma non ci sono al momento problemi per i nostri concittadini in Russia», ha detto così il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine del congresso Confsal a Roma.
«Le intenzioni di Prigozhin? Difficile capire quali fossero. Sono questioni interne alla Russia. Le guardiamo con attenzione ma non interferiamo. Sosteniamo tutte le iniziative di pace come quella della Turchia e del Vaticano ma per una pace giusta. L’avanzata ucraina? I dati per ora confermano l’avanzata e ci auguriamo che i russi tornino da dove sono partiti. Questo significherebbe poter parlare finalmente di pace e di cessate il fuoco», ha aggiunto.
di: Marianna MANCINI
Aggiornamento di: Alice GEMMA
FOTO: ANSA/WAGNER Z GROUP/Z PMC WAGNER’Z