L’Agenzia spaziale europea vuole sfruttare il suolo lunare per ottenere nutrienti
L’Agenzia spaziale europea, Esa, ha lanciato il progetto Esa Discovery con l’obiettivo di coltivare piante sulla Luna.
Un progetto ambizioso che ha come capofila la società norvegese Solsys mining, a cui è affidato il compito di studiare l’opportunità di sfruttare il suolo lunare in modo da ottenere nutrienti per le piante.
L’Esa ha ipotizzato che i campioni di regolite (l’insieme dei materiali prevalentemente costituiti da pietre e polveri) provenienti da diverse missioni e analizzati sulla Terra contengono una sufficiente quantità di minerali essenziali per far crescere le piante.
Tuttavia proprio questa regolite si compatta con l’acqua e impedisce la crescita delle radici vegetali; un problema a cui si potrebbe ovviare con tecniche idroponiche, vale a dire coltivando fuori dal suolo, senza terra e solo grazie all’acqua, nella quale sciogliere le “sostanze nutritive adatte per far crescere le piante velocemente”.
Nel progetto, secondo Agi, è coinvolto anche l’Istituto geotecnico norvegese (Ngi) e il Centro ricerca interdisciplinare spaziale (Ciris).
«Lo studio è fondamentale per la futura esplorazione lunare sul lungo termine, in funzione del raggiungimento di una presenza sulla Luna di tipo sostenibile», ha commentato Malgorzata Holynska, ingegnere dell’Esa.
di: Micaela FERRARO
FOTO: SHUTTERSTOCK