L’ok del Cdm. Non si tratta, viene spiegato, di aiuti di Stato

Palazzo Chigi sblocca i 660 milioni di euro previsti dal 2002 per gli alloggi universitari. Il Consiglio dei Ministri ha autorizzato la presentazione di un emendamento per confermare l’immediata operatività delle misure “che destinano 660 milioni di euro all’acquisizione della disponibilità di nuovi posti letto presso alloggi o residenze per studenti delle istituzioni della formazione superiore”.

L’emendamento, viene riferito, arriva in seguito a una “interlocuzione con la Commissione europea che ha consentito di escludere la natura di aiuti di Stato” di questi interventi.

«Nel corso dell’odierna seduta il Consiglio dei Ministri – si legge nel comunicato – ha autorizzato, su proposta del ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, la presentazione di due emendamenti governativi al disegno di legge conversione del decreto – legge n.44 del 2023, attualmente all’esame della Camera dei deputati (AC 1114). Il primo emendamento riguarda le misure di incentivazione al c.d. housing universitario introdotte dall’articolo 25 del decreto – legge n. 144 del 2022 ed è finalizzato ad allineare il testo normativo agli esiti delle interlocuzioni con la Commissione europea, definite nella giornata di ieri, che hanno consentito di escluderne la natura di aiuto di Stato. L’emendamento conferma, anche a livello legislativo, l’immediata operatività delle citate misure che destinano 660 milioni di euro (agli alloggi universitari)».

Il secondo riguarda la promozione della parità di genere nel settore degli appalti pubblici.

di: Francesca LASI

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