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Continua il botta e risposta tra governo e famiglie sui casi di avvelenamento

La Corte Suprema iraniana ha confermato la condanna a morte del dissidente svedese-iraniano Habib Farajollah Chaab per “aver formato, gestito e guidato il gruppo ribelle Harakat al-Nidal”. L’uomo era scomparso due anni fa mentre si trovava in Turchia. È stato accusato anche di “concepito ed eseguito numerose operazioni terroristiche nella provincia di Khuzestan”. 

Avvelenamenti, 100 arresti in Iran

Il ministro dell’Interno iraniano, citato dall’agenzia Irna, ha disposto l’arresto di più di 100 persone legate ai sospetti avvelenamenti di centinaia di studentesse in tutto il Paese. Il dicastero, citato dall’agenzia, ha infatti annunciato che i sospetti sono stati “identificati, arrestati e interrogati” in diverse città, compresa la capitale Teheran. La maggior parte dei fermi sono avvenuti nelle province di Qom, Zanjan, Khuzestan, Hamedan, Fars, Guilan, Azarbaijan ovest, Azarbaijan est, Kurdistan e Khorasan Razavi.

“Dalle prime indagini sembra che un gruppo di queste persone abbia agito con l’intento di creare caos usando sostanze maleodoranti ma innocue, mentre un secondo ha agito con lo scopo di chiudere le classi e influenzare la società creando un’atmosfera psicologica, ha preso iniziative quali l’uso di sostanze dannose” si legge nel comunicato. Il testo continua “il secondo gruppo è sospettato di appartenenza a terroristi dissidenti”, collegati in particolare con un gruppo di opposizione iraniana in esilio con sede in Albania, i Mujahedin del popolo dell’Iran o Mujahedeen-e-Khalq (MEK). “L’indagine su questi criminali, inclusa la scoperta della loro possibile connessione con organizzazioni terroristiche come il MEK e altri, è in corso”, ha riferito Irna

Mentre il governo iraniano sostiene che le ragazze siano state l’obiettivo di una frangia estremista di gruppi islamisti, gli attivisti credono invece che gli avvelenamenti possano essere legati alle protesta nazionali che sono scoppiate dal Settembre 2022, all’indomani della morte di Mahsa Amini. Molte delle ragazze erano parte attiva delle proteste, avevano rimosso il velo in classe, strappato le immagini della Suprema Guida ayatollah Ali Khamenei e chiesto la sua morte. Medici, parenti e personale scolastico hanno accusato il governo iraniano di tentare di mettere a tacere le vittime.

di: Caterina MAGGI

FOTO: EPA/STEPHANIE LECOCQ