La Procura ucraina indaga sul video che ritrae militari russi giustiziare soldati ucraini che si erano arresi
La risposta russa sembra intensificarsi in Ucraina dopo l’attacco di Kiev contro l’imbarcazione Novocherkassk in Crimea, nel porto di Fedosia. Mosca ha infatti perpetrato un “massiccio bombardamento” notturno nella città di Kherson. Il ministro degli Interni ucraini spiega che in quel momento era in corso l’evacuazione di 140 civili, quando il bombardamento ha colpito la stazione ferroviaria uccidendo almeno una persona. Si registra un morto anche in seguito ai bombardamenti su Odessa.
A proposito della nave da sbarco Novocherkassk, secondo media russi indipendenti come Astra e Agents.media attualmente sono dispersi almeno 33 marinai. Pare che al momento dell’attacco a bordo della nave ci fossero 77 marinai, un numero ancora più alto secondo altre fonti.
Sui social ucraini intanto gira un video che ritrae dei soldati russi giustiziare tre militari ucraini che erano stati fatti prigionieri nei pressi di Robotyne, villaggio nella regione di Zaporizhzhia. L’ufficio del procuratore ucraino ha avviato un’indagine per “violazione dell’articolo 3 della Convenzione di Ginevra sul trattamento dei prigionieri di guerra“.
Mentre intensifica gli attacchi in Ucraina, la Russia guarda anche agli altri confini. Il numero uno di Rostec, il gruppo industriale di Difesa dello Stato russo, ha infatti annunciato il dispiegamento di nuovi semoventi d’artiglieria nel distretto settentrionale, dunque anche al confine con la Norvegia e la Finlandia.
Oltre al confronto militare, con lo schieramento delle truppe al confine, la Russia torna anche a parlare di economia. In seguito alle sanzioni europee, Mosca ha quasi completamente “reindirizzato le sue esportazioni di petrolio verso la Cina e l’India“, con proventi “comparabili a quelli del 2021“. Lo spiega il vicepremier russo con delega sull’Energia, Aleksandr Novak, che ricorda come prima del conflitto la fornitura di petrolio all’Europa era pari al 40/45% del totale esportato, mentre oggi sfiora appena il 4-5%.
Intanto gli Stati Uniti hanno annunciato l’invio dell’ultimo pacchetto di aiuti militari del 2023 per l’Ucraina. Si tratta di un pacchetto da 250 milioni di dollari, il Dipartimento di Stato ha sottolineato che l’assistenza statunitense “è stata fondamentale per sostenere i nostri partner ucraini mentre difendono il loro paese e la loro libertà dall’aggressione della Russia“. Nel pacchetto sono inclusi “munizioni per la difesa aerea, altri componenti del sistema di difesa aerea, munizioni aggiuntive per sistemi missilistici di artiglieria ad alta mobilità, munizioni per artiglieria da 155 mm e 105 mm, munizioni anticarro e oltre 15 milioni di munizioni“
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/EPA/SERGEI VENYAVSKY