Secondo quanto emerge il caricabatteria di fabbricazione cinese non era stato costruito in conformità con le regole comunitarie
Secondo quanto emerge dalle indagini circa la morte di Mariantonietta Cutillo, che rimase folgorata mentre era in videochiamata con un’amica dalla vasca di bagno il 2 maggio a Montefalcione, in provincia di Avellino.
Da quanto si apprende la ragazza aveva il cellulare in carica e stava utilizzando un caricabatteria di fabbricazione cinese non conforme alle vigenti normative europee. Per questo i carabinieri hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo nei confronti di cinque imprenditori attivi tra Toscana e Lombardia, quattro dei quali di origine cinese. Secondo gli accertamenti il condensatore (che nel caricabatterie di Cutillo risultava con difetti di fabbricazione dovuti alla scarsa qualità) fosse stato costruito con componenti elettrici a norma, non si sarebbe verificata la scarica elettrica che ha causato la morte della giovane.
Tutti i caricabatterie sequestrati dai militari a Calenzano e Sesto Fiorentino, in provincia di Firenze; a Pontedera, in provincia di Pisa, e a Trezzano sul Naviglio, in provincia di Milano; sono risultati essere non conformi agli standard di fabbricazione dell’Unione. Agli imprenditori oltre il reato di omicidio colposo vengono contestati i reati di frode in commercio e vendita di prodotti industriali con marchi mendaci.
di: Flavia DELL’ERTOLE
FOTO: ANSA/CARABINIERI