In attesa del collegio dei commissari Ue a Strasburgo di martedì 14 marzo. Europa lancia strumento per rimpatri efficienti
È atteso per martedì 14 marzo il collegio dei commissari Ue a Strasburgo.
Stando a quanto riferito dall’ANSA, in merito al tema dei flussi migratori ci sarebbero due misure sul tavolo. Il primo consiste in una comunicazione per definire la strategia di gestione dei confini europei (Eibm) per i prossimi cinque anni. Il secondo, invece, sarà una raccomandazione agli Stati membri per il mutuo riconoscimento delle decisioni di ciascun Paese sui rimpatri delle persone arrivate illegalmente, in base al nuovo sistema informativo Schengen.
Secondo le prime indiscrezioni, i due provvedimenti, che rispondo alle conclusioni del Consiglio europeo di febbraio, potrebbero essere applicati nell’immediato.
La dichiarazione della commissaria Ue Johansson
«L’unico modo sostenibile per salvare vite umane è evitare che i trafficanti riescano a vendere questi viaggi molto costosi ed estremamente pericolosi a persone disperate. E per farlo, dobbiamo lavorare con i paesi o il transito ma investire in percorsi legali. Questo è assolutamente necessario. Abbiamo bisogno della migrazione nell’Unione europea, ci mancano forza lavoro in molte aree, siamo anche pronti a intervenire con il percorso legale per i rifugiati».
Lo ha dichiarato la commissaria Ue agli Affari interni, Ylva Johansson, nella conferenza stampa per presentare la comunicazione sulla gestione delle frontiere e la raccomandazione sui rimpatri.
«È chiaro che è responsabilità europea rispondere non è responsabilità solo italiana. È chiaro che abbiamo bisogno di una risposta europea. Ecco perché abbiamo presentato il Patto, ecco perché stiamo applicando un approccio europeo all’intera questione dell’asilo, questo era davvero necessario di più del sistema europeizzato. Quindi è chiaro che l’Europa deve intervenire», ha aggiunto.
L’Europa lancia strumento per rimpatri efficenti
Gli Stati dell’Unione europea hanno la possibilità di creare legami più stretti tra le autorità che gestiscono l’asilo e i rimpatri. Lo posso fare attraverso un sistema informatico di gestione dei casi di rimpatrio basato sul modello sviluppato da Frontex. Questo potrà garantire un accesso tempestivo alle informazioni sui cittadini di paesi terzi oggetto di una decisione di rimpatrio.
di: Francesca LASI
Aggiornamento: Alice GEMMA
FOTO: SHUTTERSTOCK