reddito di cittadinanza

Il sussidio cambia nella durata, nell’importo e nella platea dei beneficiari e potrebbe entrare in vigore già da settembre

Si chiamerà Mia, “Misura di inclusione attiva”, il sussidio destinato a prendere il posto del reddito di cittadinanza e tratteggiato nella manovra. Due le principali novità dell’istituto: la durata e l’introduzione di categorie con quote a scalare. Il progetto è in procinto di approdare in Consiglio dei ministri e potrebbe entrare in vigore già a settembre.

La principale novità della Mia rispetto al reddito consiste nella suddivisione della platea di beneficiari in due gruppi. Da un lato le famiglie povere senza persone occupabili, in cui si trovano almeno un minorenne, un over 60 o un disabile; dall’altro le famiglie con almeno un soggetto tra i 18 e i 60 anni. È previsto anche un abbassamento del tetto Isee, dagli attuali 9.360 euro a un massimo di 7.200 euro. Si stima che questa riduzione della platea taglierà fuori dal sussidio un terzo degli attuali beneficiari. In compenso, cambia il metodo per caloclae la scala di equivalenza, in modo da far aumentare l’importo del sussidio in base al numero dei componenti del nucleo.

Secondo le stime, sono 300mila i nuclei monofamiliari e 100mila i nuclei composti da più membri che oggi percepiscono il reddito e che potranno presentare domanda anche per la Mia.

Sulla base di questa doppia categoria, si assisterà a una stretta degli importi per la seconda fascia degli occupabili, che potrebbe vedere l’assegno base ridotto a 375 euro. Quanto alla quota di nuclei con persone non occupabili, l’importo base dovrebbe rimanere lo stesso (500 euro per un monofamiliare), anche se non è ancora definitiva la conferma del sussidio aggiuntivo per l’affitto.

Si lavora anche ad un decalage: anche per le famiglie con non occupabili, dopo la prima domanda sarà possibile rinnovare la Mia solo per un altro anno. Nel caso degli occupabili, sarà possibile un rinnovo di soli 6 mesi; per presentare una terza domanda bisognerà poi attendere un anno e mezzo.

Gli appartenenti ai nuclei con non occupabili potranno accedere anche alla stessa durata del reddito, fino a 18 mesi, mentre per gli occupabili il sussidio non potrà oltrepassare l’anno.

Oltre ai centri per l’impiego, saranno coinvolte nel progetto anche agenzie private per il lavoro che opereranno spinte da incentivi per ogni occupabile inserito nel mondo del lavoro.

Per gestire il processo di occupazione il Ministero del Lavoro creerà una piattaforma nazionale in cui si incrociano domanda e offerta. Attraverso questa piattaforma si intensificheranno i controlli: basterà rifiutare un’offerta congrua per decadere dalla prestazione. La congruità è valutata in base alla sede di lavoro, alla profilazione della persona e alla durata del contratto offerto (minimo 30 giorni).

Al vaglio del Governo anche il nodo della residenza da almeno due anni come requisito obbligatorio: l’Unione Europea ha infatti aperto una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia a tal proposito.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/POLIZIA