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Sul veto al patto di stabilità la premier non si sbilancia: “non escludo nessuna delle scelte”

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è impegnata nella replica al Senato dopo la discussione sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio dell’Unione europea.

Meloni afferma che “il governo Conte alla chetichella ha dato l’assenso al Mes” e ha mostrato il fax inviato all’allora rappresentante Massari da Luigi Di Maio in cui lo autorizzava a siglare il Mes. Un documento datato “il giorno dopo le dimissioni del governo Conte, quando era in carica solo per gli affari correnti. Capisco la vostra difficoltà e il vostro imbarazzo, ma dalla storia non si esce. Questo foglio dimostra la scarsa serietà di un governo che prima di fare gli scatoloni lasciava questo pacco al governo successivo“. Meloni ha anche parlato di Mario Draghi, sostenendo che da parte sua non c’è stato “nessun attacco” nei suoi confronti, anzi ricorda di aver apprezzato “la fermezza mostrata da Draghi” soprattutto in materia di Ucraina, ma quella fermezza “non si risolve con la foto sul treno per Kiev con Francia e Germania, e faccio presente che anche io sono stata su quel treno“.

Meloni aggiunge che intende fare “sempre la mia parte per ricordare le politiche disastrose di governi precedenti, che noi siamo chiamati a riparare. L’austerità? Non so cosa intenda, noi abbiamo smesso di buttare i soldi degli italiani dalla finestra” con spese come quelle “per Superbonus e banchi a rotelle. Non è austerità, ma serietà” ed è il motivo “per cui gli italiani hanno chiesto a noi di governare e a voi di fare un passo indietro“. Superbonus che torna ad attaccare la premier “pesa come un macigno su nostri conti e sottrae 20 miliardi di euro l’anno. È un provvedimento che nasceva da un intento condivisibile“, ma è stato trasformato “nel più grande regalo fatto dallo Stato a truffatori e organizzazioni criminali, lasciando aziende e famiglie per bene in un mare di guai. Questione che ora noi cerchiamo di risolvere“. A proposito di Israele Meloni aggiunge che “noi non stiamo trasferendo armi a Israele. Oppure vi riferite alle armi che il governo Conte ha venduto a Israele, visto che il governo Conte è stato quello che ha venduto più armi di tutti a Israele“.

Sul Superbonus interviene anche Antonio Tajani. Il vicepremier ha spiegato che “il maxi emendamento sarà scritto nel modo migliore possibile, noi abbiamo chiesto una serie di cose. Per quanto riguarda la proroga del superbonus per i lavori che hanno superato quota settanta per cento mi auguro possa essere inserita nel mille proroghe. Continuiamo ad insistere perchè è una proposta di buon senso“. Il ministro ha ribadito inoltre che “il super bonus è stato gestito male con tante truffe e per le casse dello Stato. Noi però parliamo di persone oneste e qui si può dare una breve proroga. Non significa fare un accordo per tutti ma per una piccola parte di condomini che hanno rispettato le regole devono poter concludere i lavori“.

La premier ha poi riferito di non escludere “nessuna delle scelte” in merito al possibile veto sul patto di stabilità, sottolineando di credere che “si debba fare una valutazione su ciò che è meglio per l’Italia sapendo che se non si trova un accordo, noi torniamo ai precedenti parametri. Io farò tutto quello che posso“. La presidente ha inoltre sostenuto che “abbiamo liberato risorse sul diritto allo studio, sull’Emilia Romagna, abbiamo dato ancora più finanziamenti sulla sanità. Con un piccolo escamotage tecnico arriva il fondo sanitario al massimo di risorse mai avute nel fondo“.

Al Partito democratico la presidente risponde dicendosi colpita dalla “reazione del Pd. Sull’accordo con l’Albania, che non viola il diritto internazionale, io sono rimasta basita quando qualcuno ha paventato l’espulsione di Rama dal partito socialista europeo per aver osato di aiutare l’Italia. Questo la dice lunga sul punto di vista che si ha sull’anteporre gli interessi di partito a quelli della nazione. Io credo che gli interessi della nazione vadano anteposti a quelli di partito, non è quello che ho sempre visto a sinistra“. Meloni aggiunge che durante il governo del centrosinistra “il Pil crollava, mentre ora con noi il Pil va meglio” sostenendo che “la propaganda poi si scontra con la realtà“.

La segretaria del PD Elly Schlein ha dichiarato: «ho sentito il presidente del Consiglio Meloni dire che noi saremmo contro l’interesse nazionale. Vorrei fare un’operazione di verità e chiarezza: chi ha scelto sempre alleati sbagliati, perché nemici degli interessi dell’Italia, è proprio Giorgia Meloni. È lei che è andata da Orban e dal gruppo di Visegrad a dire che avevano ragione loro a dire no alla solidarietà sull’accoglienza. Sul patto di stabilità e crescita rischiano di farci tornare all’austerità dei rigidi parametri quantitativi sul deficit mentre bisogna assicurare continuità al Piano per la ripresa dell’Europa (NextGenerationEu), mentre le destre nazionaliste hanno sempre votato contro. Sono sempre loro che ospitano sul palco le peggiori destre d’Europa, che vengono a Firenze a dire che è sbagliato sostenere l’Ucraina contro Putin».

Inoltre uno degli emendamenti dei relatori alla manovra contente più tempo ai Comuni per fissare le aliquote Imu. Solo per il 2023, in deroga alla normativa vigente, le delibere regolamentari e di approvazione delle aliquote e delle tariffe “sono tempestive se inserite nel portale del federalismo fiscale entro il 30 novembre 2023”, si legge nel testo. Il termine per la pubblicazione delle delibere è quindi fissato al 15 gennaio 2024.

di: Flavia DELL’ERTOLE

FOTO: ANSA/CLAUDIO PERI