La conferenza stampa congiunta con il presidente Zelensky. “Una pace giusta non prevede la resa dell’Ucraina” ha dichiarato la premier
La premier Giorgia Meloni e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky hanno tenuto una conferenza stampa congiunta a Kiev.
«Le nazioni si fondano sui sacrifici che si compiono insieme. Questo è un grande sentimento che dà l’Ucraina oggi, dopo l’Holodomor – ha dichiarato Meloni – Con il Risorgimento l’Italia ha dimostrato di essere una nazione. Qualcuno diceva che era facile piegare l’Ucraina perché non era una nazione, invece ha dimostrato di essere una nazione straordinaria. Una sconfitta di Kiev rappresenterebbe il preludio all’invasione di altri Stati europei, alcuni in Europa fingono di non capire. Kiev ha già vinto la sua battaglia. Una pace duratura e giusta non prevede una resa. L’Italia lavora ad una conferenza sulla ricostruzione da tenersi in aprile.».
«Ho ribadito il pieno sostegno dell’Italia di fronte all’aggressione Russa, l’Italia non intende tentennare e non lo farà – ha proseguito la premier – passato quasi un anno dal giorno che ha riportato le lancette della storia indietro di qualche decennio, l’invasione sarebbe dovuta durare qualche giorno ma non è andata così perché è stata sottovalutata l’eroica reazione di una nazione disposta a tutto per difendere la sua libertà , identità e sovranità ».
La Presidente del Consiglio fa riferimento al discorso di Putin, e ribadisce che è “l’aggredito che sta cercando la pace”. «Offriremo all’Ucraina ogni genere di supporto, militare, finanziario, umanitario. L’Italia non tentennerà e giocherà un ruolo cruciale nella ricostruzione. Parliamo del miracolo economico italiano, ma sono certa che nei prossimi anni si parlerà di miracolo economico ucraino. L’invio di caccia al momento non è sul tavolo».
Meloni ha, poi, sottolineato, che sosterrà l’Ucraina nella candidatura all’adesione all’Unione Europea e, rivolgendosi a Zelensky ha dichiarato: «Siamo con voi».
Rispondendo alle domande, la premier ha dichiarato che “per ottenere una pace giusta non si possono accettare le dimostrazioni di forza”. «Se non si parte dal rispetto del diritto internazionale di allontana ogni ipotesi di pace – ha proseguito – per questo ritengo fondamentale che l’iniziativa parta dal presidente Zelensky».
Rivolgendosi al presidente russo, che aveva fatto parlato del rapporto di amicizia tra Roma e Mosca durante il primo periodo della pandemia, la premier ha dichiarato: «Non so se quello di Putin era un avvertimento ma il tempo del Covid era un altro mondo. Il mondo è cambiato dopo il 24 febbraio e non è una scelta che abbiamo fatto noi».
Zelensky: “non credo che la casa di Berlusconi sia mai stata bombardata”
Il presidente ucraino Zelensky ha ringraziato Meloni e il Governo ma anche le famiglie italiane “per la volontà di ristabilire la pace per l’Ucraina”.
«Diversi leader hanno diritto di pensiero, il vero problema è l’approccio della società italiana che a quel leader ha dato un mandato – ha dichiarato Zelensky – Io credo che la casa di Berlusconi non sia mai stata bombardata, mai siano arrivati con i carri armati nel suo giardino, nessuno ha ammazzato i suoi parenti, non ha mai dovuto fare la valigia alle tre di notte per scappare e tutto questo grazie all’amore fraterno della Russia».
«Durante il colloquio abbiamo lavorato su ogni aspetto del parternariato con l’Italia, che ringrazio per il nuovo pacchetto di aiuti, in particolare per il sistema di difesa anti-aerea, che salvano le vite delle persone – ha proseguito il leader ucraino – Le sanzioni contro la Russia devono rafforzarsi. La pace ristabilirà l’ordine mondiale. So che la Presidente ha visitato le città ucraine occupate dalla Russia e ha visto come ha distrutto la vita della popolazione. La ringrazio e gloria all’Ucraina».
«L’Ucraina è pronta a riconoscere l’importante ruolo dell’Italia nella ricostruzione e nella rapida ripresa del Paese» scrivono poi in una nota congiunta Zelensky e premier Giorgia Meloni, pubblicata sul sito della presidenza ucraina.
di: Francesca LASI
FOTO: ANSA/ EPA/Rafal Guz POLAND OUT