La premier rivendica il riconoscimento europeo di “credibilità e serietà, anche grazie al ministro Giorgetti”
In vista del prossimo Consiglio Europeo, in programma da domani mercoledì 13 al 14 dicembre, la premier Meloni riferisce in Aula portando sul tavolo un tema bandiera della sua posizione europea, la ratifica del Mes, ma non solo.
Il Consiglio sarà preceduto da un vertice con i Paesi dei Balcani occidentali, e verterà su alcuni macro-temi: «l’aggressione russa dell’Ucraina, la crisi in Medio Oriente, l’allargamento dell’Unione Europea, l’attuazione della nuova politica migratoria Ue, la revisione del bilancio pluriennale per adattarlo alle sfide nuove con le quali ci confrontiamo» sintetizza Meloni alla Camera.
«Mancherei di onestà intellettuale se non affrontassi per primo il tema che in questo momento vede maggiormente impegnata l’Italia e che avrà ricadute molto importanti sulla credibilità e sul futuro dell’Unione. Mi riferisco ovviamente alla riforma del Patto di Stabilità e Crescita» dice poi Meloni approcciandosi al più spinoso dei temi, sui quali l’opposizione preme non poco.
Il Governo in effetti “è impegnato da mesi, in condizioni negoziali non semplici, nelle quali mai abbiamo smesso di perorare un approccio costruttivo e pragmatico, che consentisse finalmente di bilanciare l’elemento della solidità dei bilanci nazionali e sostenibilità dei loro debiti pubblici, con l’imprescindibile elemento della crescita e del sostegno agli investimenti“, spiega Meloni.
«Oggi – prosegue la premier – la posizione negoziale dell’Italia parte da una base di credibilità e serietà che ci viene riconosciuta, grazie all’azione del nostro Governo e a quella in particolare del ministro Giorgetti».
Intanto, il mandato europeo è quello di chiudere l’accordo entro l’anno, e l’Italia sarebbe riuscita a strappare una nuova riunione dell’Ecofin convocata dop il Consiglio, posticipando di qualche ora il voto. L’Italia è l’unica degli Stati membri a non aver ancora ratificato il nuovo Patto di Stabilità. Secondo il presidente del Consiglio, però, “nonostante una trattativa difficilissima siamo ancora in partita“.
Inoltre la premier ha spiegato che “l’accordo con Tirana è destinato a diventare un importante strumento per combattere i trafficanti e per permettere l’ingresso sul territorio europeo solo a coloro che hanno diritto alla protezione internazionale. C’è un costante dialogo con la Commissione europea sull’accordo per sostanziare l’impegno al pieno rispetto del diritto dell’Ue, nazionale e internazionale“.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/PALAZZO CHIGI