Al via l’assemblea nazionale del Partito della premier per spianare la strada verso le europee 2024
Primo appuntamento politico dopo l’approdo a Palazzo Chigi per Fratelli d’Italia che oggi martedì 12 settembre riunisce l’assemblea nazionale. Appuntamento a Roma in via Alibert dove Giorgia Meloni tira le somme del primo anno di Presidenza e soprattutto inaugurare la stagione dei congressi sul territorio. Una mobilitazione doverosa anche in vista delle elezioni europee.
Davanti a 400 delegati Meloni rivendicherà dunque la linea del partito: l’appuntamento non dovrebbe dedicare troppo spazio all’operato di Governo della premier, che avrà modo di tirare le fila di quanto fatto all’Auditorium della Conciliazione il 25 settembre.
Meloni avrà invece modo di ribadire i punti cardine di Fratelli d’Italia che, guidati dalla stella polare dell’interesse degli italiani, si aprono a modalità politiche più compromissorie rispetto ai vecchi toni da opposizione integerrima.
Fra i dossier in prima linea ci sono le riforme costituzionali che, su questo Meloni si dice “serena”, si faranno “con o senza l’appoggio” della sinistra. «È una riforma giusta – spiega ad Alessandro Sallusti – So che se anche loro dovessero osteggiarla è una cosa fatta nell’interesse dell’Italia e un giorno potrebbe divenire utile persino ai miei avversari». La premier ha spiegato che portare avanti la legge di Bilancio “con risorse limitate è la vera sfida“, che l’obiettivo del suo governo è di aiutare le famiglie, i redditi bassi e a garantire risorse stabili alla sanità, senza dimenticare che “sarà anche l’anno delle grandi riforme e del piano Mattei“.
Intanto Ignazio La Russa ha riferito ai giornalisti presenti che “il mio partito mi ha chiesto insistentemente di presiedere oggi l’assemblea di Fratelli d’Italia, io ritengo opportuno mantenere la carica di presidente dell’assemblea nazionale ma lascerò ai vicepresidenti il compito di presiedere“, volendo comunque sottolineare che non vi è “nessun imbarazzo” e ricordando “che Grasso, presidente del Senato non tanti anni fa, fondò un partito. Mi pare che c’è un’attenzione esagerata” e ancora ricordando anche “gli esempi di Fini, Casini, Fanfani facevano le riunioni di corrente. Occorre eliminare questa morbosa attenzione“.
L’intervento della premier
“Nulla di quello che è stato fatto lo ha fatto una persona sola. Il nostro non è mai stato uno sport individuale, ma di squadra. È questo il messaggio principale che voglio dare oggi all’Assemblea nazionale di Fratelli d’Italia” apre così il suo intervento Giorgia Meloni.
Prosegue poi la presidente del Consiglio: «il dibattito politico sarà ancora più feroce, gli attacchi si moltiplicheranno, le trappole e i tentativi di disarcionarci anche. Per due ragioni: la prima è che questa stagione si chiuderà con le elezioni europee; la seconda è che, legandolo ai prossimi traguardi, noi ci accontentiamo di aver vinto le elezioni. Non stiamo qui goderci gli effimeri soddisfazioni del potere, ma per governare e cambiare le cose che non vanno. Quello che abbiamo dimostrato fin qui è che abbiamo il coraggio la libertà, e la solidità per farlo. In questi mesi si è visto di tutto. Le continue campagne finto scandalistiche, i dossieraggi, le continue richieste di dimissioni di questo o quell’altro. Ogni singolo dirigente è stato passato in rassegna, spesso perfino i semplici simpatizzanti, alla ricerca del niente».
Meloni sostiene inoltre che sia finito “fango gratuito perfino sui familiari” parlando di “inchieste durate mesi su amici e parenti, la mia storia personale è stata passata in radiografia praticamente dal giorno in cui sono nata. Alla fine, è stato un boomerang, perché sono riusciti a dimostrare solo che ero esattamente la persona che dicevo di essere. Allora si sono attaccati agli organigrammi di partito, anche qui con racconti surreali, per raccontare il partito chiuso, familistico, asserragliato” e ha aggiunto: «si è parlato di Arianna Meloni, militante da quando aveva 17 anni, sempre penalizzata dal fatto di essere mia sorella. Hanno volutamente e strumentalmente confuso un ruolo organizzativo come quello di segreteria politica con quello di segretario di Fratelli d’Italia. Solo che da noi il segretario è una figura che non esiste. C’è il Presidente, e si chiama Giorgia Meloni, e fin quando voi non deciderete di sostituirmi io eserciterò quel ruolo. E io intendo continuare a fare il presidente di Fratelli d’Italia. Ma non sarà che tutto questo nervosismo sugli incarichi tradisca il nervosismo per un mondo impermeabile alle lusinghe e agli interessi dei lobbisti che per anni hanno condotto le danze nelle istituzioni della Repubblica? Beh, è un’altra cosa della quale vado molto fiera. È il vantaggio di non essere ricattabili, poter rimanere onesti. In ogni caso continueremo a non rispondere a queste provocazioni. Non abbiamo tempo per giocare con loro alla lotta nel fango, perché siamo impegnati a volare alto e a guardare lontano, ai progetti a lungo termine, da costruire mattone dopo mattone. E a dare all’Italia una strategia che non aveva da anni, un orgoglio che aveva dimenticato, una stabilità che è alla base di ogni, vero, cambiamento possibile».
A proposito della sinistra la presidente dichiara: «mi fa abbastanza arrabbiare vederli esultare a ogni minima difficoltà dell’Italia. Nell’ultimo trimestre il nostro PIL ha avuto una leggera contrazione e loro hanno esultato come per un gol alla finale dei Mondiali», sostenendo che le persone di sinistra siano “gente che stappa le bottiglie esultando dai balconi se c’è una flessione del Pil“, ma prosegue: «in questo primo anno è andata sempre così: noi dalla parte delle cose di buon senso, dalla parte degli italiani fino ad oggi indifesi, impauriti, vessati. E quelli della sinistra automaticamente dall’altra, pur di attaccare il Governo». Torna poi sulla norma contro i rave “che lasciavano dietro di sé macerie, degrado, e perfino giovani vittime, a volte” ma ora “nessuno dice che dall’inizio dell’anno in Italia non c’è mai stato un rave illegale“. E attacca la sinistra dicendo sia la parte politica che si schiera con “quelli che occupano abusivamente le case degli altri“. Passa poi al carcere ostativo, al decreto Cutro, e sostiene come “il Pd decide di finanziare una nave Ong indagata. E questa è una vergogna“.
Per finire, la premier parla della norma sugli extraprofitti: «hanno avuto da ridire perfino sulla tassazione agli extraprofitti delle banche. Sapete perché? Perché loro non hanno avuto il nostro stesso coraggio. Ma io difendo e difenderò quel provvedimento, che non ha un intento punitivo, e che racconta la fine di uno Stato forte con i deboli e debole con i forti. È una norma giusta e vi invito a difenderne le finalità nel corso della conversione del decreto-legge».
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/MASSIMO PERCOSSI