Ammonizione anche ad altri 8 Paesi, tra cui la Germania: “manovra non pienamente in linea con raccomandazioni Consiglio Ue”

La Commissione europea ha dato il via libera con riserva alla manovra di bilancio italiana. Nel pacchetto d’autunno sul ciclo di coordinamento delle politiche economiche del semestre europeo 2024, la Commissione ha espresso il suo parere circa il documento programmatico italiano e ha ammonito Roma, unitamente ad altri 8 Paesi, perché questo non sarebbe “pienamente in linea” con le raccomandazioni del Consiglio Ue.

Tra i Paesi Ue ammoniti c’è anche la Germania.

L’invito che l’Ue ha rivolto a Roma è quello di “tenersi pronta” ad adottare le misure necessarie.

Secondo l’esecutivo Ue, l’Italia si trova di nuovo in squilibrio macroeconomico e potrebbe dover condurre esami “approfonditi” con altri 11 Paesi.

Nello specifico, secondo la Commissione il documento programmatico di Bilancio aggiornato non sarebbe in linea con le raccomandazioni del Consiglio del 14 luglio 2023.

Nel frattempo i capogruppo da palazzo Madama hanno approvato lo slittamento dell’esame del testo della manovra in Senato al 12 dicembre.

Le raccomandazioni

Accelerare riduzione del debito e del deficit

La Commissione prevede che il disavanzo di Bilancio nominale si attesterà al 4,4% del Pil nel 2024, oltre il valore di riferimento del trattato al 3% del Pil. Il rapporto debito pubblico/Pil, inoltre, è stimato al 140,6% del Pil per il prossimo anno, al di sopra del valore di riferimento del 60% ma 6,5% al di sotto del rapporto del 2021. Secondo la Commissione, quindi, l’Italia ha fatto progressi limitati e sollecita ad accelerare.

Usare sussidi energia per ridurre il deficit

La Commissione richiede ai Paesi membri di eliminare gradualmente i sussidi sull’energia stabiliti nel 2022, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, e usare i risparmi per ridurre il deficit pubblico. Austria, Belgio, Croazia, Germania, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Slovacchia, però, rischierebbero di non poter adempiere alla raccomandazione perché parte dei risparmi derivanti dalla liquidazione dei sussidi per l’energia non viene usata per ridurre il deficit.

Spese non in linea a causa del Superbonus

La Commissione fa notare che la spesa primaria netta finanziata a livello nazionale nel 2023 è superiore a quanto previsto al momento della raccomandazione (lo 0,8% del Pil). Questo è dovuto soprattutto al Superbonus: le previsioni dell’autunno 2023 della hanno rivisto al rialzo il suo impatto sul deficit del 2023 a causa di un uso superiore alle attese.

Taglio del cuneo fiscale e revisione Irpef hanno “portata limitata”

Il taglio del cuneo fiscale e la revisione dell’Irpef hanno, secondo la Commissione, una portata limitata e non toccano l’erosione dell’imponibile, già ridotta lo scorso anno con l’estensione del regime forfettario per i lavoratori autonomi.

Gentiloni

È arrivato il commento del commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni. «Per definizione abbiamo un rapporto costruttivo, con il Governo italiano così come i governi dell’Ue in generale. Nel caso del disegno di legge di Bilancio la nostra opinione dice che non è pienamente in linea con le raccomandazioni – ha affermato Gentiloni – non si tratta di una bocciatura ma di un invito alla prudenza di Bilancio e un invito a usare al meglio le risorse comuni europee. Penso che la valutazione del Dpb italiano sia molto chiara, non una bocciatura ma un invito in quelle due direzioni».

«I nostri inviti sono uniformi per i vari gruppi di Paesi – ha proseguito il commissario Ue – Quelli che non sono pienamente in linea sono nove, sono inviti a prendere le misure opportune ma non a fare manovre correttive».

di: Micaela FERRARO

aggiornamenti: Francesca LASI

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