Il Governo rimanda l’innalzamento dell’età pensionabile dei medici

Dopo le proteste degli ultimi giorni, salta l’emendamento del Governo intenzionato ad alzare a 72 anni l’età pensionabile dei medici dirigenti e dei medici docenti universitari. L’annuncio della modifica alla manovra aveva rimesso i sanitari, impegnati proprio oggi nel secondo sciopero in un mese, sul piede di guerra.

«Un argomento così importante a quest’ora rischia di essere oggetto di un dibattito troppo frettoloso quindi il Governo considera di ripresentarlo in un’altra occasione» ha spiegato il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, precisando che l’emendamento trovava ragion d’essere nella “notevole carenza di medici sul territorio nazionale“.

Salve dunque anche le pensioni di dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari.

Il Movimento rivendica il passo indietro del Governo: «grazie al M5s e alla sua intransigenza per l’ennesima volta è stata fermata la follia governativa che avrebbe voluto mandare i medici in pensione a 72 anni per non tagliare la loro pensione – dichiarano i pentastellati nella commissione Bilancio Mariolina Castellone, Ketty Damante e Stefano Patuanelli. – Anche questo episodio racconta in modo più che eloquente il cammino di una Legge di bilancio senza capo né coda».

Gli ultimi nodi al pettine prima del via libera in commissione al Senato riguardano poi le risorse del fondo parlamentare, in lieve aumento, e del fondo fortemente voluto dall’opposizione sulla violenza contro le donne, cui vanno tutti i 40 milioni del tesoretto rimasto per le modifiche. Piccoli aggiustamenti, secondo fonti informate, che comunque non aprirebbero a colpi di scena.

Ok anche alla rimodulazione dei fondi per il Ponte sullo Stretto, finanziati con parte delle risorse del Fondo di coesione.

Il testo andrà al voto in Senato mercoledì 20 dicembre, dopo il dibattito nell’aula.

Superbonus, nessun emendamento in Manovra

Sembra confermata l’ipotesi che i ritocchi al Superbonus saranno rilegati al decreto Milleproroghe. Lo ribadisce il vicepremier Antonio Tajani, secondo cui si lavora ad una breve proroga per i condomini “che hanno già compiuto il 70% dei lavori“. «Nessuna tolleranza per gli imbroglioni, ma per le persone oneste bisogna avere un occhio di riguardo, e permettere di concludere i lavori in dirittura d’arrivo» spiega il leader di Forza Italia.

Al momento dell’approvazione, comunque, non risulta approvato nessun emendamento riguardante il Superbonus, nemmeno sulla soluzione tecnica del Sal (lo stato di avanzamento dei lavori) straordinario al 31 dicembre.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/ FILIPPO ATTILI