I funerali in forma privata a Londra, il cordoglio dei tifosi genovesi
Il mondo del calcio in lutto. È morto oggi all’età di 58 anni Gianluca Vialli, allenatore ed ex calciatore italiano, capo delegazione della Nazionale italiana vincitrice dell’ultimo Europeo.
Vialli combatteva da ormai cinque anni con un tumore al pancreas che proprio qualche settimana fa lo aveva costretto a uno stop agli impegni con la Federcalcio e l’Italia. Lui stesso aveva annunciato sui social di dover pensare solo a curarsi. Una battaglia lunga e impegnativa terminata in una clinica di Londra dove la madre 87enne, Maria Teresa, lo aveva raggiunto da Cremona. La città di natale del campione ha proclamato il lutto cittadino per lunedì 9 gennaio.
Il cordoglio del mondo dello sport
Vialli è uno degli uomini più amati e iconici dello sport italiano. Fortissimo il cordoglio nazionale e internazionale. Commovente la lettera inviata dal club della Sampdoria in cui aveva vissuto uno dei suoi momenti più alti. «C’è già chi ti immagina tra Paolo e Vuja, felici di riabbracciarti ma altrettanto stupiti di rivederti così presto. Sì, presto Luca. Troppo presto. Dicono che non si sia mai pronti per salutare un compagno di viaggio e, purtroppo, è davvero così. Il tuo compagno di viaggio – come avevi deciso di chiamarlo – ti ha fatto scendere dal treno a 58 anni, strappando infame il tuo biglietto per nuovi orizzonti e traguardi. Un biglietto per la vita che, in fondo, valeva un po’ per tutti i tifosi blucerchiati. Di strada insieme ne abbiamo fatta parecchia, crescendo e cercando, vincendo e sognando. Sei arrivato ragazzino, ti salutiamo uomo. Ti ricorderemo ragazzo e centravanti implacabile, perché gli eroi son tutti giovani e belli e tu, da quell’estate 1984, sei stato il nostro eroe. Forte e bellissimo, con quel 9 stampato sulla schiena e il tricolore cucito sul cuore. Condottiero della Sampdoria più forte, in coppia là davanti con il tuo gemello Bobby Gol. In tre parole: uno di noi. Una percezione rimasta tale dopo aver salutato in lacrime Genova e la Sud. Proprio così: pur alzando trofei in giro per l’Europa con colori, tute e abiti differenti, Gianluca Vialli era sampdoriano e i sampdoriani erano con Gianluca Vialli. Con te, nella vittoria e nella sconfitta, nella salute e nella malattia. A Berna come a Göteborg, a Marassi il 19 maggio 1991 come a Wembley un anno e un giorno più tardi. O come ancora a Wembley ma nel luglio 2021: c’eravamo tutti in quell’abbraccio al Mancio, in quel pianto a dirotto che non dimenticheremo mai. Non dimenticheremo i tuoi 141 goals, le tue rovesciate, le tue maglie in cashmire, il tuo orecchino, i tuoi capelli biondo platino, il tuo bomber degli Ultras. Ci hai dato tanto, ti abbiamo dato tanto: sì, è stato amore, reciproco, infinito. Un amore che non morirà, oggi, con te. Continueremo ad amarti e adorarti perché – lo sai bene del resto – tu sei meglio di Pelé. E perché, nonostante tutto, la nostra bella stagione è destinata a non finire mai. Continuerà a brillare in quel cielo cerchiato di blu su cui tu, Luca, hai firmato per sempre. “Per chi?”. “Per noi!”. Alla moglie Cathryn, alle figlie Olivia e Sofia e a tutta la famiglia Vialli le più sentite condoglianze da parte della società».
La Figc ha deciso che in tutte le gare dei campionati di calcio in programma nel prossimo fine settimana verrà rispettato un minuto di silenzio per ricordare Vialli. Così scrive la Federazione: «quella foto sul prato di Wembley, quell’abbraccio con il Ct Roberto Mancini dopo il gol di Federico Chiesa contro l’Austria negli ottavi di finale dell’Europeo del 2021, sarà una delle immagini di Gianluca Vialli che ci porteremo nel cuore per sempre. Gianluca non ce l’ha fatta, si è spento oggi all’età di 58 anni dopo una lunga malattia, combattuta sempre a testa altissima, con dignità e con tutta la famiglia azzurra a dargli forza in un momento di silenziosa ma enorme sofferenza. Il calcio italiano non piange soltanto il capo delegazione della Nazionale: piange un grande uomo, che prima ancora era stato un grande attaccante e un apprezzato allenatore».
Il presidente, Gabriele Gravina, ha dichiarato: «sono profondamente addolorato, ho sperato fino all’ultimo che riuscisse a compiere un altro miracolo, eppure mi conforta la certezza che quello che ha fatto per il calcio italiano e la maglia azzurra non sarà mai dimenticato. Senza giri di parole: Gianluca era una splendida persona e lascia un vuoto incolmabile, in Nazionale e in tutti coloro che ne hanno apprezzato le straordinarie qualità umane».
“Lo sport italiano e il calcio in particolare oggi hanno perso un campione ma soprattutto un uomo tutto di un pezzo. Non ci sono parole per descrivere la tristezza che in questo momento ha assalito tutti noi“, si legge nella nota inviata dal presidente del Coni Giovanni Malagò. “Quel suo abbraccio a Wembley con Mancini agli Europei dello scorso anno resta un’immagine indelebile dei valori dello sport ispirati dall’olimpismo. Ma proprio per questo c’è un’altra immagine che vorrei ricordare. Quella del 26 febbraio 2006, quando Vialli, assieme ad altri illustri campioni, porto’ la bandiera olimpica nel corso della cerimonia di chiusura dei Giochi Invernali di Torino 2006, unico calciatore ad aver avuto questo onore. A nome dello sport italiano e mio personale sono vicino alla famiglia ricordando le infinite emozioni che ci ha regalato Vialli. Ciao Gianluca!“.
Anche il Chelsea ha dedicato un pensiero a Vialli, si legge su Twitter: «mancherai a tanti. Sei una leggenda per noi e per tutto il calcio. Riposa in pace, Gianluca Vialli». La Cremonese, squadra della sua città con la quale iniziò la carriera da professionista, gli ha dedicato un video.
Toccante il pensiero dedicato al calciatore scomparso dal club juventino. «Che tristezza infinita, Gianluca. Oggi, 6 gennaio 2023, arriva la notizia che speravamo di non ricevere mai. Ci lascia un campione, anzi, una leggenda, un grande uomo, un pezzo di noi e della nostra storia. Siamo stati con te da sempre, Gianluca: da quando arrivasti nel 1992 e fu amore a prima vista. Eri uno dei primi tasselli di una Juve che sarebbe tornata, proprio con te, in cima all’Europa. Di te abbiamo amato tutto, ma proprio tutto: il tuo sorriso, il tuo essere contemporaneamente campione e leader, in campo e in spogliatoio, il tuo essere adorabilmente guascone, la tua cultura, la tua classe, che dimostrasti fino all’ultimo giorno in bianconero. I nostri momenti più belli di quegli anni portano inevitabilmente a qualcosa che ti racconta: quell’esultanza, alla rimonta completata contro la Fiorentina nel 1994, quando tutto lo stadio era avvolto da un boato e tu no, prendesti la palla e dicesti “andiamola a vincere”. E sappiamo come andò a finire. Quella Coppa, che alzasti al cielo in una notte tiepida di Roma, intervallando con quell’attimo infinito un pianto dirotto che iniziò al momento del rigore decisivo. E quel pianto era il nostro: dolcissimo, inarrestabile», si legge nel messaggio dei bianconeri.
La politica saluta Vialli
Anche gli esponenti della politica e delle istituzioni italiane e non hanno reso omaggio all’ex bomber. «Non dimenticheremo i tuoi i gol, le tue leggendarie rovesciate, la gioia e l’emozione che hai regalato all’intera Nazione in quell’abbraccio con Mancini dopo la vittoria dell’Europeo. Ma non dimenticheremo soprattutto l’uomo. A Dio Gianluca Vialli, Re Leone in campo e nella vita», scrive sui social la premier Giorgia Meloni.
Fanno eco i presidenti di Camera e Senato. “Sorrisi, gioie e tanti gol, questo era e resta per tutti noi Gianluca Vialli. Un numero 9 indimenticabile. Ciao campione” lo ricorda La Russa; “Una preghiera per Gianluca Vialli. Un grande campione, dentro e fuori dal campo, un grande uomo e un esempio. Ci mancherai” ribadisce Fontana.
«Che grande tristezza. È una parte di tutti noi che se ne va oggi. Classe, passione ed eleganza. Come sempre lo abbiamo ammirato», scrive infine il segretario dem Enrico Letta. “Capitano della mia Juve, campione d’Europa. Ciao Gianluca, riposa in pace“, scrive su Twitter il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Il leader di Italia Viva Matteo Renzi twitta: “Per la mia generazione Gianluca Vialli è stato un campione non solo per i gol della nostra adolescenza ma anche per come ha affrontato la lotta contro il cancro. Mi piace ricordarlo nella notte di Wembley abbracciato al suo amico di sempre Mancini. Che la terra gli sia lieve“.
Il commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni scrive in un tweet: “Un grande campione e un maestro del calcio se n’è andato. Resterà il ricordo di Gianluca Vialli“. Berlusconi sottolinea che “se ne va ung rande uomo prima che un grande campione, un uomo che ha affrontato tutte le sfide della vita e, in particolare, quella contro la malattia, con coraggio e forza d’animo, senza mai arrendersi“.
La carriera di Vialli
Vialli è stato uno dei migliori centravanti degli anni 80 e 90 e fa parte della ristretta cerchia di calciatori che hanno vinto tutte e tre le principali competizioni UEFA per club. È stato capocannoniere dell’Europeo Under-21 1986, della Coppa Italia 1988-89, della Coppa delle Coppe tra l’89 e il ’90 e della Serie A 1990-1991.
Tra il 1985 e il 1992 ha totalizzato 59 presenze e 16 reti nella nazionale italiana, prendendo parte a due Mondiali (Messico 1986 e Italia 1990) e un Europeo (Germania Ovest 1988); al suo attivo anche 21 gare e 11 gol con l’Under-21, con cui ha disputato due Europei di categoria (1984 e 1986).
Nel 2015 è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano.
di: Micaela FERRARO
aggiornamenti di: Alessia MALCAUS e Caterina MAGGI
FOTO: ANSA/ REGIONE LIGURIA