Forti i contrasti con l’Egitto e il Sudan che temono razionamenti al loro rifornimento di acqua

Nonostante minacce, discordie e accuse, l’Etiopia ha tirato dritto sul progetto della diga Grand Renaissance e domenica 10 settembre ha annunciato il completamento con successo delle operazioni di riempimento dell’opera.

Si trattava del quarto e ultimo riempimento di acqua, che ha richiesto un anno dopo l’ultimazione del terzo blocco lo scorso agosto.

Se da un lato i lavori alla diga non si sono mai fermati, dall’altro prosegue il dialogo con l’Egitto e il Sudan, entrambi fortemente critici rispetto alla costruzione della diga Gerd. Per Addis Abeba infatti si tratta di un impianto vitale, dal valore di circa 3,5 miliardi di euro e avviato nel 2011.

Il Cairo e Khartoum condannano invece la diga, spaventati dalla possibilità che l’impianto possa ridurre la quota di acqua del Nilo a loro disposizione.

L’Egitto, con cui l’ Etiopia ha ripreso le trattative lo scorso 27 agosto, ha definito “illegale” il riempimento della diga.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/EPA/Ethiopian Government