Il principe Vlad III detto l’Impalatore era vegetariano e soffriva di emolacria, una malattia rara che gli procurava lacrime di sangue
Il principe rumeno Vlad III, l’ispiratore della leggenda del Conte Dracula di Bram Stoker, soffriva forse di una rara malattia.
A sostenerlo è Vincenzo Cunsolo del Laboratorio di Spettrometria di Massa Organica del Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università di Catania, autore e coordinatore di uno studio pubblicato sulla rivista Analytical Chemistry a cui hanno collaborato anche Pier Giorgio Righetti del Politecnico di Milano, Gleb Zilberstein e Svetlana Zilberstein della Spectrophon Ltd. in Israele e Arhire Tudor, custode di un Archivio governativo a Sibiu in Romania, dove sono conservate le tre lettere oggetto di studio.
Così spiega la ricerca all’AGI: «Vlad l’Impalatore, il cruento principe rumeno del XV secolo, che ha ispirato la leggenda di Bram Stoker, personaggio immaginario conosciuto come il conte Dracula, probabilmente era affetto da molteplici processi infiammatori e da una rara patologia oculare oggi nota come “emolacria”, una condizione che porta a piangere lacrime di sangue e che potrebbe aver contribuito in parte alla sua misteriosa e cupa reputazione».
«Tutto è partito dalla possibilità che Zilberstein e Zilberstein hanno avuto di visitare gli archivi della cittadina di Sibiu, in Romania. Sapevamo che, in tali archivi, vi erano probabilità di trovare qualcosa inerente alla storia del conte Dracula – ha raccontato Cunsolo. – In effetti sono stati, poi, individuati questi documenti, lettere scritte di proprio pugno da Vlad l’Impalatore. In seguito a perizie calligrafiche, che ne hanno attestato l’autenticità, sono state selezionate tre lettere».
Le tre lettere sono state studiare usando una metodica di campionamento che “va sotto l’acronimo di Eva, una tecnica non invasiva, costituita da uno speciale film plastico di etilene-vinil acetato, che applicato su qualsiasi tipo di superficie, in grado di estrarre proteine, peptidi e piccole molecole, senza danneggiare i documenti“. Da una lettera datata 4 agosto 1475 e destinata ai cittadini di Sibiu e scritta da un uomo che nel testo si descrive come “principe delle regioni transalpine” i ricercatori hanno estratto tracce di sangue, sudore, impronte digitali e saliva.
«Le proteine e i peptidi estratti da questi speciali film EVA, sono stati analizzati con la tecnica della spettrometria di massa – spiega ancora. – Successivamente, abbiamo focalizzato la nostra attenzione sui peptidi e sulle proteine più antiche e più degradate, verosimilmente lasciate da Vlad III mentre scriveva tali documenti, e siamo stati in grado di ipotizzare le condizioni relative al suo stato di salute».
«Vi sono diverse storie che narrano il fatto che Vlad l’Impalatore piangeva lacrime di sangue. Ai tempi non si conosceva questa rara patologia e vista la natura violenta del personaggio, è plausibile che tale peculiarità possa aver contribuito in parte alla sua misteriosa e cupa reputazione», aggiunge, sottolineando che tuttavia i dati della ricerca non possono essere ritenuti esaustivi in quando non acquisiti direttamente.
Un altro dettaglio interessante che emerge dalle tre missive è che si ritiene che il principe fosse vegetariano, addirittura vegano. Dalle tracce estratte, infatti, è stata riscontrata l’assenza di proteine alimentari animali, ma visto il clima freddo e la scarsità di cibo gli esperti ritengono che nel XV secolo gli aristocratici europei avessero una dieta molto povera, priva di carne.
di: Alessia MALCAUS
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