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Secondo gli Stati Uniti l’incontro tra i presidenti serve per trovare un accordo su nuove forniture di armi contro l’Ucraina

Dopo quattro anni dall’ultimo viaggio all’estero, il presidente nordcoreano Kim Jong-un ha lasciato il suo Paese per andare in Russia e incontrare il suo omologo russo, Vladimir Putin. Il suo arrivo è stato confermato dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Interfax.

Come riferito ieri dai media statali russi e mostrato nei video condivisi da Russia Today e Cnn, il treno privato corazzato del leader di Pyongyang, partito domenica sera, è entrato ieri mattina presto in Russia, viaggiando verso nord attraverso Primorsky Krai, nella regione dell’Estremo Oriente della Russia. Il presidente russo si trovava a Vladivostok per l’ottava edizione dell’Eef, il Forum economico orientale, ma la sede dell’incontro è rimasta sconosciuta per ore.

Al termine del colloquio non si è svolta alcuna conferenza stampa ma come da programma è seguito un pranzo ufficiale con due delegazioni. Tra i vari temi che sono stati discussi – temi definiti “sensibili” – ci sarebbero la situazione nella regione e alcune questioni internazionali, tra cui quelle legate alle sanzioni adottate dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Nell’agenda di Putin non è al momento previsto alcun incontro con leader occidentali. Il presidente russo aveva già annunciato in precedente che durante i colloqui con Kim Jong-un sarebbero stati discussi “tutti i temi” lasciando intendere anche quelli intorno alla cooperazione militare.

I due leader hanno scelto come luogo di incontro il centro spaziale di Vostochny data anche l’intenzione russa di aiutare la Corea del Nord per lo sviluppo del suo programma spaziale. Da parte nordcoreana il leader si è detto convinto, secondo quanto riportato da Interfax, che l’incontro con Putin farà “elevare ad un nuovo livello” le relazioni tra i due Paesi e che Pyongyang intendo sostenere Mosca e “combattere contro l’imperialismo“. Il servizio stampa del Cremlino ha riferito che, dopo due ore, sono conclusi i colloqui tra i due leader. Kim Jong-un ha inoltre espresso fiducia nella vittoria russa in Ucraina e si è detto pronto a “difendere la giustizia internazionale in collaborazione con la Russia”. Durante la cena ufficiale, infatti, avrebbe reso omaggio all'”eroico esercito russo” con un brindisi.

Nel frattempo gli Stati Uniti tengono d’occhio il bilaterale che, come già dichiarato la settimana scorsa, potrebbe servire a Putin per procurarsi nuovi fornitori di armi da usare nella guerra contro l’Ucraina. Durante l’Eef, infatti, il capo del Cremlino ha parlato delle armi che utilizzano le ultime tecnologie come bracci laser, ultrasonici e a radiofrequenza, definendole garanzia per la sicurezza in una prospettiva storica.

Intanto arriva anche la notizia che la Cina sia in procinto di approfondire la cooperazione con Pyongyang. Lo annuncia la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, spiegando che le relazione tra i due Paesi “si stanno sviluppando bene e le due parti stanno attuando l’importante consenso raggiunto dai leader dei due Paesi“. Inoltre Cina e Corea del Nord stanno “approfondendo gli scambi e la cooperazione bilaterale in vari campi e spingendo affinché le relazioni continuino a raggiungere uno sviluppo ancora maggiore“.

Tajani: Kim Jong-un peggiore interlocutore possibile per Mosca

Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ai microfoni di Rtl ha commentato la notizia del vertice tra Vladimir Putin e Kim Jong-un, sostenendo che “la Russia cerca sostegno, anche di tipo militare, e alleati e si rivolge al peggiore interlocutore possibile, Kim Jong-un. La Corea del Nord ha un atteggiamento aggressivo nell’Indo-Pacifico, continua ad essere condannata per i lanci di missili e le sue minacce, queste sono cose che non fanno ben sperare“.

Tajani ha aggiunto che “la Russia è isolata ma cerca di uscire da questo isolamento. Per il mondo libero è una potenza aggressiva. Anche la Cina è preoccupata dall’atteggiamento di Mosca, la scorsa settimana io ho chiesto al ministro degli Esteri cinese di spingere la Russia a tornare a più miti consigli“.

Lavrov in Corea del Nord a ottobre

Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha annunciato che a ottobre il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov si recherà in visita in Corea del Nord.

di: Alessia MALCAUS

aggiornamenti: Flavia DELL’ERTOLE

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