I sopravvissuti: “il treno? non l’abbiamo visto né sentito arrivare”
Dopo la tragedia alla stazione ferroviaria di Brandizzo, dove il 31 agosto sono rimasti uccisi cinque operai, vengono a galla “gravi violazioni della procedura di sicurezza”.
A dichiararlo è il procuratore capo di Ivrea, Gabriella Viglione, che dice: «ci sono profili di responsabilità per i quali saranno a breve indagate alcune persone».
La Procura non esclude il dolo eventuale per i reati di omicidio e disastro. Al momento risultano indagati l’addetto Rfi al cantiere in cui lavoravano le vittime, e il capocantiere Girardin Gibin. Si tratta dei due sopravvissuti.
«Gli accertamenti proseguono per verificare se può essere considerata sicura la procedura complessiva. Quanto accaduto ha reso palese che il meccanismo di garanzia non era sufficiente a tutelare un lavoro così delicato in una sede pericolosa come quella dei binari ferroviari», ha precisato il procuratore.
Le dichiarazioni dei superstiti
Gli unici due superstiti hanno raccontato gli istanti che hanno preceduto l’incidente.
«Il treno non l’ho neanche sentito arrivare. Ho alzato lo sguardo e sono stato abbagliato dalle luci del convoglio – ha dichiarato Andrea Girardin Gibin, 50enne di Borgo Vercelli e caposquadra della Sigifer. – Mi sono lanciato in avanti, sul secondo binario. Lo spostamento d’aria provocato dal treno mi ha buttato a terra».
L’altro sopravvissuto si chiama Antonio Massa, ha 45 anni ed è un tecnico manutentore di Rfi: «non mi sono accorto di nulla, il treno non l’ho visto arrivare», conferma Massa, dal suo letto dell’ospedale di Chivasso, ancora sotto shock. Nello stesso reparto, a pochi metri dai due sopravvissuti, ci sono i due macchinisti che guidavano il convoglio. Non hanno subito lesioni nell’incidente, ma hanno riportato un forte shock per l’accaduto, tale da indurre i medici a trattenerli in ospedale come gli operai.
Da Rfi fondi di solidarietà ai familiari delle vittime
Si è tenuto un incontro tra Rfi e le organizzazioni sindacali sulla sicurezza del lavoro nel settore della manutenzione ferroviaria. Al termine dell’incontro, Rfi “ha accolto la richiesta sindacale di trasferire le trattenute economiche, effettuate ai lavoratori aderenti allo sciopero odierno, in un fondo che servirà ad offrire un sostegno economico alle famiglie degli operai deceduti”. Si tratta di un “gesto di sensibilità e concreta solidarietà” che Rfi ha voluto potenziare versando una quota equivalente e raddoppiando la consistenza del fondo.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/US QUIRINALE FRANCESCO AMMENDOLA