Quasi una donna su tre di età superiore ai 15 anni ha subìto violenza fisica o sessuale da parte di un conoscente
In Honduras torna legale la “pillola del giorno dopo”. Xiomara Castro, la presidente dell’Honduras, nell’America centrale, ha firmato un ordine un ordine esecutivo che permetterà la vendita del farmaco e il suo utilizzo nel Paese.
In Honduras, dall’aprile del 2009, l’aborto era completamente vietato e la “pillola del giorno dopo” era illegale. Il Parlamento, a maggioranza conservatrice, la vietò.
Castro, la prima presidente donna dell’Honduras, di sinistra, ha citato in un post su Twitter l’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha incluso la pillola per la contraccezione di emergenza nella lista dei farmaci essenziali, ricordando che “fa parte dei diritti riproduttivi delle donne e non è abortiva” e non può cioè vietare l’impianto di un ovulo fecondato nell’utero.
Molti dei movimenti contrari all’aborto la considerano alla pari di metodi per l’interruzione volontaria della gravidanza, quando in realtà ha meccanismi di azione completamente diversi.
In Honduras, un Paese di circa 10 milioni di abitanti a maggioranza cattolica, l’aborto non è praticabile in nessun caso, neanche per stupro o incesto. I medici e gli operatori sanitari sono tenuti a segnalare gli aborti clandestini alla polizia, e le donne che interrompono una gravidanza rischiano il carcere o la morte.
I movimenti femministi avevano chiesto più volte la depenalizzazione, che si sarebbe però dovuta accompagnare, secondo loro, a misure ben più ampie a favore della salute sessuale e riproduttiva delle donne e dei loro diritti fondamentali.
Secondo una Ong locale, gli aborti clandestini in Honduras ogni anno sono tra i 50 e gli 80mila. Le Nazioni Unite dicono che il Paese ha uno dei più alti tassi di violenza sessuale al mondo: fattore che spiega le gravidanze indesiderate. Quasi una donna su tre di età superiore ai 15 anni ha subìto violenza fisica o sessuale da parte di un conoscente.
Il 90 per cento delle gravidanze seguite da Medici Senza Frontiere nella capitale del Paese, Tegucigalpa, era conseguenza di uno stupro: un caso su cinque riguardava minorenni.
di: Alice GEMMA
FOTO: EPA/Gustavo Amador